L’amianto è per Casale come l’11 settembre. Presentato "Dissolvenza in bianco" di Assunta Prato e Gea Ferraris
di Fabrizio Gambolati
Suscitare e alimentare l’interesse nei giovani e la voglia di informarsi sulla tragedia Eternit non è così facile o scontato come si potrebbe forse pensare.
Sono sempre impegnati a studiare, e poi ci sono gli amici, i videogame, il computer, lo sport… insomma, la loro attenzione è assorbita da così tante attività che questioni sociali anche importanti inevitabilmente sfuggano o passino in secondo piano.
Ma Assunta Prato e Gea Ferraris sembrano proprio aver trovato il modo di raccontare agli studenti la storia del dramma, coinvolgendoli.
Per farlo hanno pensato a uno degli strumenti narrativi più amati dai ragazzi: i fumetti.
«Eternit. Dissolvenza in bianco» è il libro a fumetti realizzato da Gea Ferraris e Assunta Prato, presentato a 500 ragazzi di Balbo, Leardi, Sobrero, Alighieri-Trevigi, Istituto Comprensivo Negri, martedì mattina all’hotel Candiani.
Si tratta di un fumetto anomalo: niente duelli o combattimenti spettacolari come nei manga giapponesi, o avventurose epopee alla Tex Willer, le pagine raccontano le vicende legate alla fabbrica della morte dalla fine degli anni 50 fino al 2004.
A parlare del lavoro è stata la disegnatrice casalese Gea Ferraris, diplomata alla scuola del fumetto di Milano: «Realizzare il fumetto è stata una soddisfazione professionale, ma ho accettato con piacere di disegnarlo per far nascere interesse tra i giovani nei confronti di una vicenda che anche io conoscevo solo superficialmente. Le protagoniste del libro sono le persone e le loro storie, fatti realmente accaduti. Spero che il libro possa diffondere l’attenzione sull’Eternit anche al di fuori del nostro territorio. Il libro è completato da un’appendice fotografica con immagini dal 2004 in poi e da documenti».
Autrice dei dialoghi è invece Assunta Prato, che ha ribadito il desiderio di far parlare il più possibile del male che ha colpito Casale e che le ha strappato il marito Paolo Ferraris.
L’ex assessore è stato ricordato da Riccardo Coppo, lanciando poi un appello: «C’è bisogno di solidarietà dalle istituzioni per andare avanti. Ho fiducia che a Casale verrà in visita il Presidente della Repubblica».
«I giovani aiutino l’Afeva»
Ma l’intervento più apprezzato dai tanti ragazzi è stato quello di Mario Calabresi, direttore de La Stampa: «È giusto che voi ragazzi sappiate quello che è successo. Dovete esserne consapevoli. L’amianto, a Casale, ha causato 3mila morti, avete avuto le vostre Torri Gemelle e se ne dovrebbe parlare molto di più. Quando sono diventato direttore de La Stampa, ho voluto che l’argomento si affrontasse sulle pagine nazionali, non solo su quelle provinciali».
Ma in tutta questa storia - è la domanda di uno studente - noi come possiamo essere utili?
«Potete dare una mano all’Afeva, perché non diventi un’associazione di reduci. Affiancatela e sostenetela, accompagnatela al processo di Torino», ha suggerito il direttore.
Calabresi ha lasciato i ragazzi con un prezioso consiglio: «Abbiate il coraggio di non girare la testa dall’altra parte di fronte a un’ingiustizia, pensando che tanto non vi tocchi. Non ci sono cose che non vi toccano, dovete sentirvi responsabili in quanto appartenenti a una comunità».
Il libro, le parole di Assunta Prato, Gea Ferraris, del direttore Calabresi sembrano aver fatto centro.
Il messaggio di Alice
Alice Finotti, della 2ªB Commerciale del Leardi, ci affida questo bel messaggio rivolto a tutti i ragazzi : «Siamo noi: i giovani attaccati alle cuffiette dell’MP3, non curanti del fatto che mentre la musica va avanti, attorno a noi cresce una storia, non curanti del fatto che come gli “aghi” si conficcano nella pleura, così, l’illegalità e l’ingiustizia s’insinuano tra noi, nella nostra città. La verità è che bisogna levare le cuffiette e ascoltare chi ci sta attorno, perché il futuro lo costruiamo noi ragazzi, con le nostre idee limpide per pulire il mondo dalla polvere dall’Eternit».
A partecipare all’incontro, oltre ai numerosissimi studenti, l’associazione Paolo Ferraris, organizzatrice dell’evento, e i membri dell’Associazione Famigliari Vittime dell’Amianto, con la presidente Romana Blasotti in prima fila.