La casa comunale succursale del Milan Club?

Un gruppo di trinesi critica il sindaco che si difende e attacca

di r.m.

«La squadra di calcio della sua città retrocede (dall'Eccellenza scende in Promozione) ma non dice nulla. La sua squadra da tifoso vince lo scudetto di serie A ed è allora che si scatena l'alto senso istituzionale del sindaco Pane: la bandiera del Milan esposta per alcuni giorni dal balcone municipale accanto a quelle della Repubblica Italiana e dell'Unione Europea».

È la denuncia che fanno i trinesi Fausto e Giorgio Cognasso, Franco Croce, Giuliana De Gasperi, Bruno Ferrarotti, Maurizia Gnemmi, Patrizia Massazza e Giovanni Tricerri criticando il sindaco Daniele Pane: «La casa comunale diventa così la succursale del Milan Club cittadino la cui sede principale (di vicolo Cecolo Broglia) può ospitare vicendevolmente le riunioni della Giunta municipale trinese? Siamo al cospetto di un conclamato vilipendio del buon gusto e della decenza, ma anche di quella disciplina e di quell'onore che dovrebbero contraddistinguere la condotta personale di chi è chiamato a svolgere una funzione pubblica».

Sulla questione abbiamo sentito il sindaco "rossonero": «È stato un momento goliardico a seguito della festa per lo scudetto. Se ci fosse stata una comunità di tifosi della Roma, dopo la vittoria in coppa, non ci vedevo nulla di male a festeggiare con la stessa misura. Tutto questo nel profondo rispetto delle istituzioni».

Prosegue Pane: «Sulla questione del Milan Club è semplice: sia all'Inter Club che allo Juve Club, come amministrazione abbiamo dato sostegno. Visto che il Milan Club è sorto negli ultimi tempi e non avevamo margini di tempo per andare incontro alle richieste, si è pensato di fare in questo modo».

E sul Trino? «Beh, siamo rammaricati di come vanno le cose. Ma il sostegno e la collaborazione c'è sempre stata. Non solo: sul fronte sportivo abbiamo quasi triplicato le risorse a disposizione passando da 15mila a 42mila euro. Invece, delle persone che ora criticano, nell'arco di dieci anni, non ho mai visto varcare i cancelli del nostro impianto sportivo solo per pagare un semplice biglietto per la partita e sostenere la squadra».