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Appuntamenti

"Dal segno all’immagine": dal 3 al 9 giugno molti eventi in Diocesi

Mostre in Sacrestia e nei sottotetti del Duomo

Aperti al MAB (Musei Archivi Biblioteche ecclesiastici)” è il titolo della settimana che si terrà dal 3 al 9 giugno. Una serie di eventi nell'ambito della proposta di adesione della diocesi di Casale all’iniziativa nazionale “Dal segno all’immagine: la rappresentazione della Pentecoste tra liturgia e devozione” che sarà sviluppata in diversi momenti.

Il primo, mercoledì 5 giugno, alle 17.30: conferenza in Duomo (sacrestia) di mons. Alceste Catella, vescovo emerito, su “La celebrazione della Pentecoste: dalla storia alla liturgia”, in preparazione della festività; poi alle ore 18.30 il vescovo Gianni Sacchi inaugurerà la mostra temporanea “La luce dello Spirito nell’arte diocesana: alcuni esempi”, curata dall’ufficio diocesano beni culturali  (nei locali del ‘Tesoro’) dedicata ai temi della Pentecoste, dello Spirito Santo e della Trinità (orari: venerdì 7 giugno (ore 21-23), sabato 8 (9- 12 e 15-18), domenica (15-18, con ingresso ad offerta minima di 2 euro).

Passiamo a venerdì 7 alle ore 18 quando si inaugura una collettiva d’arte contemporanea (seconda edizione) a cura del critico Pesce, con esposizione nel percorso archeologico dei sottotetti del Duomo di opere d’arte realizzate da 12 artisti,  (Casale è rappresentata da Giovanni Saldì reduce da due laboratori romani). Titolo. “L’immagine del sacro” aperta fino al 27 luglio (orari: venerdì 15-18; sabato 9-12, 15-18 e domenica 15-18).

Sempre venerdì 7 ecco  “La Lunga Notte delle Chiese”,  iniziativa su tema della Luce con l’apertura serale della mostra  in Duomo  (sacrestia ore 21-23), della chiesa della Madonna della Neve, l’antica pieve di Cocconato, illuminata dalle candele (ore 20.30-23) e della settecentesca chiesa di Santa Maria Assunta a San Salvatore, illuminata da luci soffuse per il concerto per arpa del M° Camillo Vespoli (ore 21), docente del Liceo musicale alessandrino.

L’ultimo appuntamento è fissato sabato 8, dalle 10 alle 12, nella Biblioteca del Seminario dove si terrà il laboratorio di scrittura “Apprendista Amanuense Cercasi” destinato ad adulti e bambini (è gradita la prenotazione, offerta: singoli 4 euro, famiglie con bambini 2 euro a bambino). Nella giornata di sabato 8 e di domenica 9, dalle 15 alle 18, visita guidata con riferimento al tema dell’iniziativa ad ingresso libero. 

GLI ARTISTI NEI SOTTOTETTI

Questi gli artisti partecipanti alla mostra ‘Immagine del sacro’ da venerdì 7 nel suggestivo ambiente dei sottotetti del Duomo, l’esposizione incomincia già dalle scale di accesso e dal campanile:

Enzo BERSEZIO- Torino. Frutto di una ricerca decennale tesa alla valorizzazione della forza evocativa dei materiali, l’opera di Bersezio conduce in un mondo nel quale il sacro appare come componente imprescindibile dell’esistenza e della spiritualità, soprattutto nel contesto di popolazioni che vivono un particolare rapporto con la Natura.

Corrado BONOMI - Novara. Bonomi propone una rielaborazione di uno dei temi a lui più cari. I castelli in aria che sembrano muoversi sulle nuvole ci rimandano alle dimore degli dei nelle antiche mitologie, osservate con l’ironia di un pacato doppio senso.

Christian COSTA - Torino. Le scritture che si estendono i suoi coloratissimi e luminosi mappamondi diventano riferimento alla “parola”, al “Verbum” delle scritture e al concetto di luce che si riflette sulla superficie e si diffonde come mezzo di dialogo e di riflessione.

Carla CROSIO - Vercelli. L’esistenza è un accumularsi di esperienze che creano le personalità di ciascuno di noi. Crosio sembra penetrare in questo spazio evocato dal termine “libro” che ci rammenta la sacralità della vita e la forza con cui essa finisce per sedimentarsi nella crescita degli individui.

Ruben ESPOSITO - Genova-  Opere pensate per essere collocate in un luogo di passaggio obbligato, Esposito propone un’interpretazione contemporanea del Memento Mori. Le sue opere devono essere viste come sequenziali e devono essere lette come concretizzazione dell’oscuro avviso per il quale “tu sarai quello che io sono”.

Mavi FERRANDO - Valle Lomellina.  L’artista fa riferimento a simbologie archetipiche che ritroviamo in tutte le religioni terresti. Il cielo e l’acqua e la terra, in un’opera; il fuoco, nell’altra. Con esse Ferrando spinge a riflettere sull’essenza stessa del rapporto Dio/Natura e sui segni che scorgiamo continuamente.

Carlo IVALDI - Ponzone (Acqui).  L’acciaio con cui sono realizzate le opere di Ivaldi è in netto contrasto con la leggerezza dei vuoti che animano le sue costruzioni. Il peso del corpo e la leggerezza dell’anima, il diffondersi dello spirito nella luce artificiale dello spazio.

Margherita LEVO ROSEMBERG. Genova. Levo Rosemberg propone un lavoro di incredibile leggerezza, una sorta di vela celeste in cui all’incrociarsi di nastri semi trasparenti si trovano delle figure geometriche tetrapuntute. Un “Caelum stellatum” carico di infinite suggestioni.

Ezio MINETTI - Novara. Minetti ci porta di fronte a dei recuperi di elementi che appartenevano alla costruzione del rito cattolico. Estrapolati dal loro contesto essi appaiono stranianti, appena riconoscibili nelle loro nuova potenza estetica.

Carlo PASINI - Pavia. Pasini costruisce le sue immagini adoperando le puntine da disegno. Esse assumono la funzione dei tasselli degli antichi mosaici. In questo modo si crea un rapporto preciso con l’estetica e le spiritualità delle chiese medievali e paleocristiane.

Diego PASQUALIN - Vercelli. L’artista crea due opere che devono essere intese come suppellettili per un edificio religioso contemporaneo. Esse sono impostate come oggetti di design che rispondono all’esigenza estetica del sacro e quella di essere bello e funzionale e che vanta come primato l’idea e la sua materializzazione.

Giovanni SALDI’- Casale. Un globo che oscilla leggermente in eterna sospensione. Saldì cita in quella forma moltissimi simboli sacri che sono stati variamente proposti nel corso dei secoli, ricoprendo la sua opera di incrostazioni materiche da cui affiorano forme e segni.


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