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La Regione vara la legge per salvaguardare il commercio ambulante e di vicinato

È stato approvato dal Consiglio regionale il disegno di legge n.55 “Disposizioni urgenti in materia di commercio”, che interviene sull’attuazione della direttiva europea “Bolkestein” e modifica la legge regionale n. 28/1999 sull’incentivazione del commercio. La nuova legge regionale dispone l’esonero dall’applicazione della direttiva “Bolkestein” per il commercio ambulante in Piemonte e mantiene inalterata la durata delle licenze, che resta fissata a 10 anni automaticamente rinnovabili. Fra le misure più significative previste dalla legge figura anche l’aumento degli oneri di urbanizzazione a carico della grande distribuzione, con l’utilizzo di queste maggiori entrate per rivitalizzare e riqualificare il commercio già esistente ed in particolare i piccoli negozi di vicinato. Gli oneri aggiuntivi verranno reinvestiti per far fronte alle ripercussioni negative prodotte sul tessuto economico circostante dagli insediamenti di grandi dimensioni, attraverso la creazione di un apposito fondo regionale, destinato sia al sostegno del commercio presente nei centri urbani, sia al sostegno del piccolo commercio nei Comuni che siano soggetti, per le mutate condizioni del mercato, ad una “desertificazione” commerciale. Recepito dalla legge anche il blocco delle autorizzazione per i grandi centri commerciali superiori ai 4.500 metri quadrati, fino all’approvazione della nuova delibera relativa agli indirizzi generali per l’insediamento delle attività del Commercio (di cui all’art. 3 della legge regionale 28/1999). Soddisfazione per l’approvazione della legge è stata espressa dall’assessore regionale al Commercio, William Casoni: «Oggi ho onorato l’impegno che avevo preso con gli ambulanti che potranno ora dedicarsi con più serenità al loro lavoro. L’esclusione dell’ambulantato dalle norme della direttiva Bolkestein, principio che ho fatto recepire anche alla conferenza delle Regioni a Roma, completa l’azione in favore del commercio ambulante. Non ci saranno minacce per i mercati piemontesi da parte dei grandi gruppi commerciali. Altro grande risultato sancito dalla legge è il concreto aiuto al commercio di prossimità: grazie alle maggiori entrate degli oneri imposti per la grande distribuzione sarà creato un fondo per il piccolo commercio. Anche questa è una promessa mantenuta: arginare i grandi insediamenti commerciali in favore del commercio di prossimità e contro la desertificazione pei piccoli centri». «Questa nuova legge - conclude l’assessore Casoni - apre una nuova fase per il commercio in Piemonte: è il primo passo di un cammino che intendo proseguire con determinazione per la crescita del comparto del commercio piemontese». Anche il presidente di Confcommercio Piemonte Renato Viale si è detto soddisfatto dell’approvazione: «Nel registrare con soddisfazione l’attenzione che la Giunta regionale e le forze politiche piemontesi hanno riservato alle problematiche del commercio, riteniamo di esprimere apprezzamento per le novità normative introdotte. Valutazione positiva si esprime inoltre su altri aspetti qualificanti del provvedimento, alcuni dei quali sollecitati dalla stessa Confcommercio regionale: dalla moratoria per le nuove aperture alla revisione delle regole relative agli oneri aggiuntivi per i grandi insediamenti commerciali, dall’introduzione di un sistema di valutazione della compatibilità energetica ed ambientale alla riduzione del periodo di validità delle autorizzazioni per grandi e medie superfici di vendita». «Il Fondo Regionale per la qualificazione del Commercio -puntualizza Viale- risponde ad un’esigenza di riorganizzazione degli strumenti normativi, ma necessita di essere alimentato con risorse finanziarie adeguate rispetto alle esigenze di qualificazione e di innovazione di cui le piccole imprese commerciali sono portatrici, risorse aggiuntive rispetto a quanto è ipotizzabile venga introitato tramite gli oneri aggiuntivi delle grandi strutture di vendita. Confcommercio Piemonte considera questo provvedimento una buona base di partenza e fin da ora si impegna, chiedendo alla Giunta ed al Consiglio regionale di impegnarsi a loro volta, a collaborare per la predisposizione degli ulteriori elementi necessari per il rilancio del sistema distributivo piemontese, con particolare riferimento allo stanziamento di risorse adeguate a supporto delle politiche di sviluppo, alla formazione continua ed ai percorsi di qualità delle piccole imprese commerciali». Soddisfazione per il consigliere regionale Marco Botta e per il presidente della commissione Commercio Luca Vignale: «Questo testo rappresenta una vera e propria rivoluzione per il commercio piemontese portando la Regione Piemonte ad essere la regione capofila nel sostegno e nella tutela del commercio ambulante e di vicinato rispetto alle altre regioni italiane ed europee». «Inoltre con il voto della scorsa settimana - spiegano Botta e Vignale - si è voluto dare un giro di vite alla grande distribuzione votando non solo un aumento degli oneri accessori e un tempo massimo per l’apertura di nuovi centri ma anche una moratoria importante che di fatto blocca il dilagare della grande distribuzione per 12 mesi, tempo sufficiente per la Giunta regionale per votare un nuovo regolamento sulla grande distribuzione, il cui ultimo risale al 2006».

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Lorena Balbo

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