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La scelta
Deposito Nazionale Scorie: più tempo per le osservazioni di Regioni e Comuni
Molinari: «Aver modo di consultare ampiamente le comunità di riferimento»
«Grazie al nostro emendamento Comuni, le Regioni e i soggetti portatori di interesse avranno a disposizione non più 60, ma 180 giorni per esprimere le loro osservazioni in merito alla disponibilità e idoneità dei territori ad ospitare il Deposito nazionale per le scorie radioattive». Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega, annuncia con soddisfazione che il emendamento al dl Milleproroghe di cui è primo firmatario è stato approvato sabato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera.
«Più tempo – precisa Molinari – significa per gli enti locali aver modo di consultare ampiamente le comunità di riferimento, da cui in queste settimane sono già emerse forti criticità e preoccupazioni. Solo attraverso un’analisi dettagliata dei dati, e dopo un confronto aperto con chi vive nelle zone indicate dalla Cnapi (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), sarà possibile per Comuni e Regioni esprimere il proprio parere in maniera fondata e argomentata».
«In Piemonte, in particolare, sono state individuate aree, in provincia di Torino e soprattutto nell’Alessandrino, che mostrano forti controindicazioni, perché densamente popolate, e limitrofe ad attività economiche, soprattutto di tipo agricolo ed enogastronomico, di assoluto pregio. Pensiamo in particolare al sito Unesco Langhe Monferrato Roero, e ad aree con vocazione agricola di pregio come le Terre dell’Erbaluce e la pianura alessandrina. E’ quindi assolutamente positivo che si apra un percorso di adeguata analisi, per fornire alla popolazione ampie garanzie in termini di sicurezza, e per dare garanzie agli enti territoriali sulle effettive compensazioni economiche e di riequilibrio ambientale e territoriale».
Più tempo per produrre osservazioni lo avevano chiesto a gran voce i Comuni nel corso degli incontri informativi del Tavolo per la trasparenza e partecipazione nucleare, convocato dall’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati: «Sono state ascoltate le richieste di Enti locali e Regioni» commenta l’assessore Marnati.
«In Piemonte sono 8 le zone individuate di cui 6 in provincia di Alessandria (Oviglio, Castelletto Monferrato-Alessandria-Quargnento, Fubine-Quargnento, Bosco Marengo-Frugarolo, Castelletto Bormida-Sezzadio e Bosco Marengo-Novi) e due in provincia di Torino (Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola)».
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