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Interventi

Grazzano Badoglio, riapre la strada centrale

Uno snodo la cui chiusura ha spezzato in due il paese

«Avremmo voluto riaprirla già da qualche giorno, ma la Provincia aveva preferito aspettare. Oggi pomeriggio (ieri, giovedì 1 agosto, per chi legge, ndr) parte della strada sarà di nuovo percorribile e i disagi per i cittadini finalmente si ridurranno notevolmente» commenta così Mauro Rodini, sindaco di Grazzano Badoglio la riapertura di parte della strada principale, via Garibaldi, che attraversa il paese monferrino.

Da giovedì scorso, infatti, l’ordinanza firmata dal primo cittadino, in seguito al sopralluogo dei Vigili del fuoco di Asti, aveva bloccato sino a ieri, giovedì 1 agosto, il passaggio nella porzione di strada tra i numeri civici 1 e 7.

Uno snodo la cui chiusura ha spezzato in due il paese e ha sollevato inevitabili polemiche da parte degli abitanti. La causa era dovuta al pericolante Palazzo Cotti. A causa dei cinquanta metri di tratto inibiti al passaggio, compresi tra piazzetta dei Caduti e l’incrocio con via Garibaldi, per attraversare il paese gli abitanti hanno dovuto impiegare in auto non meno di un quarto d’ora.

Per raggiungere l’altra parte dell’abitato, ad esempio da Moncalvo verso Casorzo, bisognava percorrere diversi chilometri deviando verso Ottiglio e quindi risalendo verso Casorzo e poi tornare indietro per arrivare al bar o alla bottega del paese.

Disagi inevitabili per tutti: residenti, turisti e commercianti. «Abbiamo dedicato il massimo impegno sin da subito per risolvere la situazione e capiamo le difficoltà degli abitanti», spiega Rodini visibilmente provato da una situazione che sembrava non bloccarsi. «Il parere dell’ingegnere incaricato dal Comune di eseguire la perizia e il nulla osta della Procura ci hanno dato il via libera a riaprire la strada a senso unico alternato già martedì scorso, ma la Provincia aveva bloccato tutto», commentano dall’amministrazione.

Da ieri dunque è ancora chiuso il tratto che costeggia Palazzo Cotti, ma si può transitare a senso unico alternato (permane il divieto ai mezzi superiori ai 35 quintali) nel tratto da via Mazzini al negozio di alimentari, portando così i tempi di percorrenza per attraversare il paese quasi alla normalità.

Il bene pericolante in questione, che risale al 1700 ed è sotto la tutela della Soprintendenza alle belle arti, è stato sottoposto a sequestro dal Tribunale di Vercelli che ha indicato il sindaco Rodini come curatore. La proprietà, infatti, non ha ottemperato all’ordinanza ministeriale dell’anno scorso preceduta da quella del 2010, firmata dall’allora sindaca Rosaria Lunghi, oggi vice, che obbligava alla messa in sicurezza del tetto pericolante e a interventi di consolidamento dell’immobile.


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