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• Attualità
• 12 febbraio 2010
• Trino

Ha lasciato tutti allibiti, compagni di partito, amici, semplici conoscenti, l'arresto di Renzo Masoero, presidente della Provincia di Vercelli, sindaco di Livorno Ferraris e candidato alle prossime elezioni regionali nelle file della PDL. Masoero, che si trova agli arresti domiciliari, è accusato di concussione, nell'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Vercelli. Nei confronti del presidente c'è il sospetto di una richiesta di soldi - ad un imprenditore della zona - per finanziarsi l'attuale campagna elettorale. Il blitz in Provincia è avvenuto nella serata di giovedì e proprio in queste ore presso il Tribunale di Vercelli gli inquirenti stanno ascoltando le testimonianze di dirigenti e assessori provinciali. Sono stati molti anche gli attestati di solidarietà nei confronti di Masoero, la cui popolarità è indiscussa nel Vercellese, vista anche l'altissima percentuale con cui si era guadagnato la riconferma alla guida della Provincia di Vercelli, nonchè l'incarico di primo cittadino nel suo paese di origine. Adesso si stanno anche valutando le ripercussioni che questo "terremoto istituzionale" potrà lasciare in eredità all'amministrazione provinciale, la cui Giunta si è riunita d'urgenza già questa mattina, venerdì. Se Masoero rassegnerà le dimissioni, il Ministero dell’Interno decreterà lo scioglimento della Giunta e del Consiglio Provinciale, con la nomina un Commissario che resterà in carica fino alle nuove elezioni; se viceversa il presidente non si dimetterà, ma ne verrà comunque riconosciuto l'impedimento permanente, anche in questo caso decadono Giunta e Consiglio, si indicono nuove elezioni, ma fino quel momento la reggenza della Provincia di Vercelli passa nelle mani vice presidente in carica, Paolo Tiramani. Infine la situazione potrebbe rimanere come ora nel caso in cui Masoero decidesse di non dimettersi e non ne venisse riconosciuto l'impedimento permanente, ipotesi quest'ultima che però appare poco percorribile.