Computer dell’amico preso “in ostaggio”: rumeno in manette
Riempie di botte l’amico e gli porta via un computer. Ma non fa in tempo ad arrivare a casa che viene bloccato dai Carabinieri del nucleo radiomobile che lo arrestato con l’accusa di rapina e lesioni. A finire in manette, nella notte tra giovedì e venerdì, un rumeno di vent’anni, del quale sono state rese note solo le iniziali, V.G.B., residente a Casale in via dei Grani, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti.
Tutto è accaduto giovedì sera verso le 23. Il giovane rumeno, poco prima, si era recato da un amico, un casalese che abita in via Saletta, per ritirare un joystick che qualche sera prima aveva lasciato a casa sua dove si erano intrattenuti a giocare con la PlayStation. Senonchè l’amico gli spiega di non essere più in possesso del joystick, in quanto i ladri sono entrati in casa e gli hanno portato via tutta l’attrezzatura elettronica e i videogiochi. Il giovane rumeno non crede al racconto - in realtà non era una scusa in quanto il furto c’era stato veramente anche se il casalese aveva sì avvertito i Carabinieri ma non aveva ancora presentato denuncia in caserma - e pretende la restituzione del suo joystick.
Non riuscendo a rientrare in possesso della sua attrezzatura, prende “in ostaggio” il computer portatile del casalese: «Quando mi darai il mio joystick o i soldi per comprarne uno nuovo, ti restituirò il computer», dice il rumeno all’amico. Ne nasce una colluttazione e il casalese le busca di santa ragione. Riceve una scarica di pugni in faccia e ci rimette anche il setto nasale: medicato in ospedale, viene dimesso con una prognosi di tre settimane. Così mentre l’amico (ormai ex amico) si allontana, chiama i Carabinieri: sul posto arriva prontamente una pattuglia del nucleo radiomobile i cui militari raccolgono le prime informazioni. Poi vanno subito ad appostarsi sotto l’abitazione del rumeno e lo bloccano al momento del rientro a casa: nello zaino ha ancora il computer. Dichiarato in arresto, sabato mattina V.G.B. è comparso in Tribunale a Vercelli. Il magistrato ha convalidato l’arresto rimettendo in libertà il giovane con alcune restrizioni: in attesa del processo, non potrà allontanarsi dal Comune di residenza e dovrà rispettare l’obbligo di permanenza nella propria abitazione nelle ore serali e notturne.