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Campagna elettorale a Terruggia: presentazioni e polemiche

Sono iniziate, a Terruggia, le presentazioni delle liste con i candidati alle Comunali del 26 maggio. Venerdì scorso, al Teatro Le Muse,  ha iniziato la lista civica Terruggia di tutti guidata da Maria Luisa Musso.

Sabato 11 maggio, alle ore 18 (e non alle 21 come è stato segnalato sull’edizione odierna del giornale), sempre in Teatro, sarà la volta della lista Terruggia Questa è CasaPound Italia che fa capo a Stefania Guaschino. Interverranno, oltre alla candidata sindaco, Ivan Barretta per Monferrato non conforme e Marco Racca, coordinatore regionale del Piemonte di CPI nonchè candidato al parlamento Europeo.

Venerdì 17 maggio alle ore 21 concluderà la serie delle presentazioni  la lista Terruggia Insieme che fa capo al sindaco uscente Giovanni Bellistri.

E sulla campagna elettorale a Terruggia intervengono anche i sindacati e l’Anpi attraverso un comunicato arrivato proprio oggi, venerdì 10 maggio: «Apprendiamo che sono stati concessi spazi pubblici dal Comune di Terruggia al partito politico Casapound Italia per la presentazione del proprio programma politico. La sezione Anpi di Casale Monferrato ha già fatto un appello pubblico ai candidati sindaco perché si esprimano in modo netto contro ogni forma di fascismo e razzismo e ha chiesto l’impegno, in caso di vittoria elettorale, di vietare ogni iniziativa di stampo fascista e razzista.  Ricordiamo a tutti gli amministratori pubblici e alle cittadine e ai cittadini quanto ha sofferto la gente delle nostre colline durante il regime fascista a causa dei rastrellamenti, degli incendi di cascine e delle requisizioni di raccolti e che i nostri Partigiani hanno difeso la popolazione, il lavoro e il raccolto».

«Oggi le istituzioni concedono spazi pubblici a coloro che si ispirano a quel regime che ha prodotto tanti lutti e sofferenza al popolo italiano. L’Anpi, la Cgil, la Cisl e la Uil vogliono ricordare a tutte le istituzioni e ai cittadini e alle cittadine i valori della nostra Costituzione repubblicana antifascista!  Questo impone alle istituzioni il dovere di vigilare con atti concreti affinché la storia non si ripeta e impedire il diffondersi di una cultura neofascista e razzista che l’Italia ha già tristemente conosciuto».


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