Arrestato dodici anni fa, ora è assolto in Appello
Era stato arrestato nell’ottobre del 2003 nella maxi operazione antidroga coordinata dalla Dia, la Procura Distrettuale Antimafia. Ora, a distanza di dodici anni, Giuseppe Commisso, 58 anni, calabrese di Gioiosa Ionica, residente a Mombello in località Cascine Garoppi, è stato definitivamente assolto. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria dopo che la Cassazione, nel dicembre del 2009, aveva già annullato il verdetto del Tribunale che era stato emesso in sede di udienza preliminare. «Un’assoluzione definitiva che risale al 4 novembre scorso la cui motivazione è stata depositata nei giorni scorsi dai giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria», sottolinea l’avv. Antonio Nocera di Marina di Gioiosa Ionica, difensore di Commisso.
Giuseppe Commisso era stato arrestato con altre ventinove persone. I poliziotti della Dia - che avevano operato con i colleghi del Commissariato di Casale - lo avevano prelevato all’alba nella sua abitazione e trasferito nel carcere di Alessandria. Nei suoi confronti figurava una delle trenta ordinanze di custodia cautelare che aveva visto impegnati, oltre alla Polizia di Reggio Calabria, gli uomini delle squadre mobili di Torino, Alessandria e Cuneo, e il personale dei Commissariati di Siderno, Palmi e Bovalino.
Le indagini della Dia avevano condotto all’identificazione di una grossa organizzazione che - secondo gli inquirenti - spostava ingenti quantitativi di cocaina tra la Calabria e il Piemonte, aveva interessi nel traffico d’armi e si sarebbe resa responsabile di numerose estorsioni ai danni di imprenditori. Complessivamente risultavano 63 le persone indagate nell’operazione, ribattezzata «Vangelo», per la qualifica di uno degli arrestati - accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso - che durante un’intercettazione ambientale i poliziotti avevano sentito definirsi «santista con diritto al Vangelo», un grado piuttosto elevato nella gerarchia criminale.