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Parla Savino Vurchio
«Una forte identità monferrina per il territorio Unesco»
Basket e promozione del territorio si intrecciano nella sua vita lavorativa

Basket e promozione del territorio si intrecciano nella sua vita lavorativa. Prima di incontrarci per l’intervista, abbiamo rivissuto insieme il suo percorso nella pallacanestro nazionale, che lo ha portato a diventare l’attuale amministratore delegato della Novipiù JB Monferrato. Ha incominciato a giocare a pallacanestro a 12 anni, per tre anni le giovanili nella Junior e poi, la Casale Basket dove ha disputato la Serie C. La convocazione nella Nazionale Cadetti allenata a suo tempo da Vittorio Tracuzzi. Poi la Berloni Torino dove disputò i campionati Juniores arrivando al terzo posto nelle finali nazionali di Grado.
Così ci racconta Savino Vurchio, esperto di comunicazione, ceo della “sua” agenzia Via Bagutta con sede a Milano: «Tornai poi a Casale nell’allora Guarnero Petroli e disputai cinque campionati di serie B (unica), proseguii nella Junior disputando i campionati di serie C. Chiusi la carriera ad Asti in serie C1 (allenata da Meo Sacchetti, che proprio ad Asti iniziò la sua carriera da allenatore) vincendo l’ultimo campionato nella finale con la Junior Basket». E proprio da Asti inizia la sua carriera nel mondo del food and beverage...tanti progetti, tante collaborazioni e interazioni con i principali attori del mercato italiano. Ma quello che ci interessa da vicino è la sua proposta di rilancio definitivo del nostro territorio, dall’enorme potenziale.
Savino ci racconta il suo percorso nel mondo della comunicazione
Tutto inizia trent’anni fa, quando, dopo l’ottima esperienza in Pubblitalia, Paolo Monticone, ex direttore della Nuova Provincia, mi propose di andare a giocare per la squadra di Asti, insieme alla possibilità di aprire una agenzia di comunicazione che seguisse tutti i grandi eventi della città. Nel frattempo andai a giocare per la squadra di C1 allenata all’epoca da Meo Sacchetti. La Pro Media iniziò a occuparsi delle iniziative astigiane. Una sera vado a cena al ristorante La Torre dove incontrai Remo Grossi, allora presidente Unione Italiana Ristoratori: con lui iniziai a fare un po’ di progetti insieme. Tra questi un evento al Casinò di Campione d’Italia, dove ebbi l’onore di invitare due opinion leader del settore, Gino Veronelli per il mondo dei vini e Vincenzo Buonassisi per la parte gastronomica, insomma due guru nel mondo della ristorazione. Proprio quest’ultimo mi coinvolse in un progetto milanese e aprimmo l’agenzia in via Bagutta… Nel frattempo cedo le mie quote dell’agenzia di Asti e mi trasferisco a Milano. Mi rimbocco le maniche e porto avanti il lavoro di Buonassisi, con un’agenzia che avesse due anime, da una parte la comunicazione dall’altra la piccola anima editoriale della rivista “Sapori e Piaceri”. Un percorso proseguito in Barilla per una consulenza di food service che durò otto anni… Dopo la collaborazione con Barilla, conobbi il direttore generale Francesco Pugliese attuale ad di Conad, il quale mi chiamò per il brand Sapori e Dintorni. In quella fase della mia carriera lavorativa ero all’oscuro della grande distribuzione, perché ho sempre lavorato nel settore Horeca. Iniziai un percorso di trasformazione dell’agenzia, il web diventa futuro. La rivista “Sapori e Piaceri” viene trasferita su un portale web. Con il network nazionale SetteGold iniziai a fare un programma tv che si intitolava come il portale… Nel 2014 trasferimmo tutta la casa di produzione a Milano, sui Navigli. Sviluppammo content provider per le aziende, legate tutte al settore agroalimentare.
Un “ritorno” in Monferrato e il suo ruolo attivo per basket e promozione territoriale
Trent’anni di attività a Milano si fanno sentire, ma sono sempre stato innamorato di questo territorio. Ho portato amici e imprenditori in Monferrato. Ho sempre avuto un feedback straordinario da coloro che non conoscevano il Monferrato casalese… Questo fatto mi ha fatto sempre molto male…il Monferrato deve diventare un gioiello come altri territori italiani che vivono di turismo. La JB Monferrato? Ho chiesto agli imprenditori di essere responsabili verso il territorio. Devono restituire qualcosa al territorio dove le aziende sono nate. L’obiettivo è mantenere la squadra in Serie A e pensare a un futuro di promozione dei flussi turistici. Creare il portale “Destinazione Monferrato”serve ai turisti per trovare informazioni utili. Il prossimo passo? La partnership con Gran Monferrato per creare una sinergia forte, abbinando lo storytelling di “Destinazione” ai pacchetti turistici di Gran Monferrato.
Eccellenze enogastronomiche e identità territoriale. Qual è il suo punto di vista?
Il Monferrato fa fatica a fare sistema…dobbiamo darci un’identità forte verso l’esterno. La ristorazione ha tante eccellenze, con produzioni enologiche di livello. Spero che il progetto Gran Monferrato crei la chiave di volta. Dobbiamo dare continuità. L’obiettivo è fare sistema e riconoscersi in un brand che unisca. Bolgheri, paese famoso per il Sassicaia, è molto simile al nostro territorio: non esistono dei picchi culinari, ma tutti i ristoratori hanno deciso di unirsi. Tutti gli imprenditori devono innamorarsi della propria terra. Dobbiamo diffondere l’orgoglio di essere monferrini, iniziando a investire nella comunicazione.
Frequenta gli ambienti delle cucine stellate. Un grande personaggio che vorrebbe portare in Monferrato?
Uno chef stellato, Igles Corelli, sei stelle Michelin, una persona straordinaria. Mi piacerebbe riportarlo qua per regalare un evento alla città. Uno storyteller della cucina che apprezzerebbe tantissimo le nostre produzioni, un icona della scuola del Gambero Rosso. Potrebbe essere un driver importante per tutto il territorio!
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