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Dibattito

Una zona di Casale che merita più attenzione... da anni!

Interviene il Comitato di Quartiere SìAmo Oltreponte

«Nei giorni scorsi abbiamo letto un intervento di alcuni esponenti del circolo Pd i quali rimarcavano lo stato di abbandono del Quartiere Oltreponte, stato di abbandono ancor più evidenziato dalle riprese televisive per il passaggio del Giro d’Italia da via Adam. Senza alcuna polemica diciamo che forse non c’era bisogno delle riprese televisive o dell’imminenza delle elezioni amministrative per rendersi conto delle numerose criticità delle aree dismesse (industriali e non ), le criticità sono ben presenti a chi abita in Oltreponte e perciò anche al nostro Comitato SìAmo Oltreponte che nato spontaneamente nel 2011 - conseguentemente alla cancellazione dei Consigli di Quartiere - ha cercato di dialogare e pungolare sempre le varie Amministrazioni per migliorare la vivibilità di Oltreponte». 

Interviene così il sodalizio che si chiede «a cosa serve un comitato di quartiere ? Se ad esempio il bancomat dell’Unicredit è ancora oggi attivo, nonostante la banca sia chiusa da alcuni anni, gran parte del merito va al nostro Comitato che da subito si è attivato scrivendo alla direzione generale e al presidente di Unicredit, dialogando costruttivamente e poi incontrando i dirigenti Unicredit responsabili della nostra area i quali hanno compreso le nostre motivazioni per cui era necessario tenere ancora aperto lo sportello bancomat». 

Dal 2011 «abbiamo organizzato molti incontri pubblici nel Quartiere con le varie amministrazioni e portato segnalazioni e proposte su diverse tematiche (ad esempio asili/scuola, giardini,case popolari, bonifiche amianto, viabilità, festa di quartiere, sicurezza idrogeologica, limitazioni urbanistiche e ovviamente anche le riqualificazioni delle aree industriali dismesse). Oltre alle aree ex Ibl, distributore Agip, ex Cerutti, ex Metano, Bocciodromo, casa ex Poste , ex Marietti non va dimenticata l’area della ex Gaiero in gran parte smantellata e di cui non si è ancora capito quale sia il progetto futuro». 

L’unica area riqualificata negli ultimi anni «è stata quella della ex Smyth trasformata nell’ennesimo supermercato e mini area commerciale. Nei decenni abbiamo assistito a vari progetti mai andati a buon fine, ultimo della serie il progetto “Oltreponte in Centro” presentato dalla attuale amministrazione con la partecipazione ad un bando Regionale (finanziato da una importante banca) ma anche questo progetto non è andato a buon fine, a tutti questi progetti abbiamo partecipato in maniera costruttiva evidenziando criticità e portando proposte concrete, è chiaro che la politica anche quella locale poi alla fine fa delle scelte». 

«Se si impiegano 13 (tredici!) anni ad approvare la variante urbanistica legata al Pai forse altre aree diventano privilegiate per la nascita di nuovi supermercati (Iper Coop, Esselunga ad esempio ) e intanto l’ex Ibl pur con tutti i progetti e rendering in 3D pronti da anni resta al palo, se si decidono assurde limitazioni urbanistiche (in Oltreponte è proibito costruire nuove abitazioni) e se nelle aree industriali dismesse per poter riqualificarle bisogna prevedere di sopra alzare tutta l’area di almeno mezzo metro oltre al livello raggiunto dalle acque nel 2000, questo vuol dire aumentare notevolmente i costi di una riqualificazione rispetto ad altre aree della città , è necessario rivedere queste limitazioni urbanistiche anche  alla luce degli ultimi lavori per la messa in sicurezza idrogeologica ,sappiamo per certo che l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po è da anni disponibile però ci vuole anche la disponibilità da parte del Comune di Casale , ci vuole perciò una volontà politica che è mancata dal 2013 sino ad oggi». 

«Se la scelta politica e prioritaria del Comune è di riqualificare piazza Venezia per un costo di circa 4 milioni di euro,oppure di spendere 2 milioni di euro (questi sono fondi del Pnrr) per riqualificare il paraboloide è chiaro che poi per Oltreponte non restano che spiccioli. Bisogna comunque uscire dalla logica del creare nuovi supermercati per riqualificare le aree dismesse, nuovi eventuali supermercati uccidono il commercio locale e i piccoli supermercati di prossimità nati anni fa inoltre con una popolazione cittadina che decresce tutti gli anni è ora di pensare ad alternative diverse». 

Il Comitato «come sempre sarà disponibile a sedersi intorno ad un tavolo con il nuovo sindaco e la nuova futura amministrazione di qualsiasi parte politica  per cercare soluzioni concrete per il quartiere di Oltreponte».


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Paolo Massobrio

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