Oneri “agroalimentari”. Nuove regole burocratiche a carico delle imprese
di r.m.
Bar, ristoranti, ma anche negozi alimentari, pasticcerie, gastronomie e tutti i laboratori artigiani: sono tantissime le attività di ristorazione, somministrazione di bevande e alimenti e gli esercizi alimentari che - non producendo direttamente alcuni prodotti alimentari - sono soliti rifornirsi quotidianamente da laboratori artigianali di fiducia. A questi si uniscono anche i laboratori artigianali e le attività agricole che invece lavorano, producono e raccolgono materie destinate a tali esercizi. Ebbene d’ora in poi, in virtù del decreto liberalizzazioni approvato dal Governo, per queste imprese arriva l’obbligo di stipulare un contratto di cessione di prodotti agroalimentari tra chi produce e rifornisce e chi vende al pubblico. Queste novità sono state illustrate dalla Cna di Alessandria in un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi a Spinetta Marengo alla presenza tra gli altri di Gabriele Rotini, Cna nazionale. «Ho partecipato a questo convegno della Cna di Alessandria in cui si parla di nuove norme e quindi nuove difficoltà per le imprese - ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio alessandrina Piero Martinotti - per testimoniare la vicinanza della Camera di Commercio agli imprenditori del nostro territorio, così provati dalla crisi. In queste ultime settimane abbiamo sentito parlare solo di politica. La campagna elettorale ha dimenticato l’economia. Come imprenditore soffro particolarmente di questa situazione: tutto ciò è molto grave: le sorti dell’economia, e quindi delle nostre imprese, sono nelle mani dell’Europa e di Roma. Senza il supporto nazionale ed europeo i livelli territoriali e regionali possono ben poco. Non posso che esprimere quindi una grande preoccupazione per il futuro delle nostre imprese a cui è assolutamente necessario far sentire la nostra vicinanza». Vito Rubino, docente dell’Università Piemonte Orientale, ha ricordato come la norma riguardi l’intera la filiera alimentare. «Nel legislatore vi era l’intenzione di regolare i rapporti tra produttori, intermediari e distributori per colpire le pratiche sleali e gli squilibri commerciali, evitando gli abusi di posizioni dominanti di soggetti particolarmente forti: pensiamo solo al ruolo della grande distribuzione. Purtroppo, come spesso accade, la legge non è stata scritta in modo efficace e la sua applicazione rischia di creare alle imprese maggiori problemi. Il convegno di oggi è l’occasione per capire come premunirsi preventivamente».
La responsabile regionale della Cna Alimentare Elena Schina ha inoltre fatto rilevare come «a quattro mesi dall’entrata in vigore della regola, ci troviamo a ribadire ancora come la norma rappresenti ad oggi un appesantimento burocratico per le imprese e niente di più. Grande è l’incertezza sulle modalità di applicazione, ma soprattutto grandi sono i dubbi sul fatto che la norma possa essere utilizzata dalle piccole imprese per tutelarsi all’interno dei rapporti commerciali di filiera». «Questo incontro – ha concluso il presidente di Cna Alessandria Giorgio Bragato – è il primo di una serie di iniziative pubbliche rivolte agli artigiani della nostra provincia. I prossimi appuntamenti vedranno coinvolte altre categorie a partire dall’autotrasporto al settore installatori. E poi faremo a marzo, a Casale, un importante incontro sul tema dell’artigianato con i giovani e le scuole».