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Nello scorso weekend

Le moto d'epoca nei giardini e cortili del borgo di Moleto

La buona riuscita del memoriale Elio Salvaneschi

Gli organizzatori dell'evento “Mo. Mo. Moto in cortile”

Si respirava passione, storia e amicizia a Moleto. Il weekend appena trascorso ha visto le moto d’epoca impadronirsi dei bellissimi giardini privati del celebre borgo di Ottiglio aperti e visitabili al pubblico per l’occasione. E’ andato infatti in scena “Mo. Mo. Moto in cortile”, l’iniziativa, fortemente voluta da Maurizio Deambrosis, socio fondatore dell'associazione turistico-culturale “Mo.Mo. Moleto Monferrato” presieduta da Andrea Berto, in ricordo del casalese Elio Salvaneschi, appassionato collezionista e restauratore di motocicli, recentemente scomparso. Due giornate che grazie al tempo clemente hanno visto numerose persone pendere parte alla manifestazione.

“Possiamo dire che siamo qui oggi ‘in moto per ripartire dalla crisi’”, ha commentato il vicesindaco Stefano Vergnasco che ha inaugurato sabato mattina il weekend moletese tagliando il nastro insieme a Carla Salvaneschi, moglie del compianto Elio, a Maurizio Deambrosis e a Andrea Berto. “Siamo orgogliosi di avere un borgo così famoso, dobbiamo imparare da loro che hanno puntato sul turismo e sulla riqualificazione per ricreare anche negli altri borghi e nel concentrico di Ottiglio questa atmosfera incantata”, ha detto Vergnasco.

Sette i giardini che hanno ospitato moto e vespe di ogni tipo e di ogni età. Molte le Moto Guzzi, di cui quest'anno ricorre il centenario. Tra i modelli presenti il GTW 500 degli anni Trenta, alcuni AIRONI 250 cc, e molti altri esemplari che appassionati amici di Salvaneschi hanno voluto gentilmente esporre in sua memoria e in nome dell'amicizia che li legava.

Numerosi i modelli esposti di proprietà del sindaco di Grazzano Badoglio, Mauro Rodini, appassionato collezionista, come le prime biciclette a motore marca “Gerbi” degli anni quaranta e il celebre “Galletto” Guzzi degli anni Sessanta. A fare da “cicerone” per i cortili ai turisti e ai molti monferrini venuti a visitare il Borgo, tanti da Casale, è stato Deambrosis che ha raccontato con passione aneddoti, storie e curiosità di ogni modello esposto. “La Yamaha 500 che vediamo qui è uno dei primi modelli ad aver vinto la celebre gara Parigi – Dakar”, ha detto Deambrosis che poi si è soffermato in modo particolare su una moto da collezionisti doc, praticamente unica: marca Panda.

“Si tratta di un esemplare di cui ne sono stati fatti al massimo una cinquantina in tutto il mondo, ideato e realizzato da un pilota di trial alla fine degli anni Settanta”. E poi ancora le Mondial tanto care a Salvaneschi, la casa costruttrice Brianzola, per 10 campione del mondo. Presenti anche alcuni produttori locali durante il weekend che hanno esposto le loro specialità oltre alle iniziative del Bar Chiuso che hanno arricchito l’offerta moletese insieme alla Pieve romanica e al Belvedere Unesco, unico riconosciuto in Monferrato.

“Abbiamo in programma con l’istituto Leardi di Casale un progetto che riguarderà la realizzazione di una nuova cartellonistica bilingue che accoglierà i turisti nel nostro Borgo in cui saranno presenti non solo informazioni, ma anche la storia di Moleto e dei suoi abitanti”, ha commentato il presidente di Mo.Mo. Berto, l’associazione culturale che ha come presidente onorario il “maitre a penser” Bernard Glenat, da anni anima del Borgo.


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Silvio Morando

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