Il sogno di Elisabetta e Gabriele sta lì, nel mezzo della pianura vercellese. A due passi da Crescentino.
A sud, a qualche centinaio di metri, c’è il Po e tra le fronde dei pioppeti che separano il fiume e il loro sogno si intravede la cima di Verrua Savoia. Elisabetta Borra e Gabriele De Giovanni sono due ragazzi che hanno superato la trentina, lavorano entrambi come impiegati e stanno realizzando il loro sogno: una casa.
Ma questo desiderio che coltivano da anni è stato, in principio, bloccato dai costi dell’edilizia tradizionale, dal mantenimento del progetto nel lungo periodo e, soprattutto, dai tempi di una costruzione in muratura che, ci raccontano, «avrebbe fatto crescere di molto l’esborso rispetto al budget che avevamo a disposizione, specialmente per il mantenimento dell’abitazione anche in termini di consumo».
Ma questo ostacolo, seppur alto e agli occhi di molti invalicabile, ha spronato i due giovani a non arrendersi.
E non lo hanno fatto: si sono messi alla ricerca di una soluzione alternativa per completare il progetto “due cuori e una capanna”.
E così, dopo ore passate in rete, decine di articoli e recensioni letti e qualche viaggio in Germania, Elisabetta e Gabriele hanno deciso di costruire una casa in legno. «Una soluzione - ci hanno raccontato - che ci ha permesso di contenere i costi non tanto per l’acquisto dei materiali quanto per la realizzazione».
Già, la realizzazione, infatti, è durata ben tre giorni con buona pace dei vicini di casa che si sono stropicciati gli occhi più volte nel vedere un’abitazione nascere dal giorno alla notte, dalle fondamenta al tetto. Dall’inizio dei lavori alla consegna delle chiavi in meno di tre mesi. Uno stile nostrano con una tecnologia molto sfruttata al di là delle Alpi ma anche oltre oceano, negli Stati Uniti e nell’altro emisfero, a sud del Mondo: in Australia.
Ma sarà una casa sicura? La ditta che ha realizzato i lavori, la Rensch-Haus di Kalbach, ha garantito l’intera costruzione per trent’anni e la casa, senza particolari accorgimenti tecnici ma per sua natura, è entrata immediatamente in classe B (la seconda) per il risparmio energetico. «Basterebbe aggiungere qualche pannello fotovoltaico per farla entrare nella A» ci spiegano i due ragazzi.
Ma oltre all’aspetto economico c’è anche quello ambientale: «L’idea di realizzare una casa prefabbricata con struttura in legno - racconta Gabriele - è nata dalla constatazione del sempre maggiore impoverimento delle risorse ambientali a cui si sta inesorabilmente andando incontro negli ultimi decenni. Per dare un segno concreto e consapevole abbiamo deciso di realizzare un’abitazione innovativa e per Crescentino è assolutamente unica».
La casa, oltre ad essere antisismica, è un vero e proprio scrigno del risparmio: «Le abitazioni in legno sono nettamente più prestanti sotto l’aspetto del risparmio energetico, sotto quello del comfort termico e della sostenibilità ambientale. Inoltre, il “muro di legno massello” riduce al minimo l’entrata di elettrosmog e di radiazioni ad alta frequenza, oltre ad avere un elevato isolamento acustico».
Una strada, quella intrapresa da Elisabetta e Gabriele, che li ha traghettati al di là del monte della crisi, nel bel mezzo della pianura Padana dove c’è un fazzoletto di terra che è diventato il loro nido: rispettoso dell’ambiente ed economicamente sostenibile.