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Viaggio tra le band

Quell’indie rock che parla casalese tra Van Gogh e Iris

Una realtà affermata e un’altra nata da poco

In questi tempi difficili parlare di musica e divertimento pare quasi un ricordo lontano e sfocato, ma con la speranza di tornare più forti di prima e con la consapevolezza dell’importanza della scena musicale (anche in piccole realtà come la nostra monferrina); questo approfondimento, vuole parlare delle band del nostro territorio, cercando di capire chi sono gli interpreti. Ma anche di proporre ai lettori nuovi artisti e realtà affermate casalesi.

Il genere da cui sembrava giusto partire è quello dell’“Alternative/Indie Rock”, molto presente all’interno dell’ecosistema casalese, interpretato da tantissimi gruppi durante gli anni, con stili molto personali ed unici. Abbiamo incontrato due gruppi cui abbiamo rivolto una serie di domande per capire quanto la scena casalese abbia influito e cosa si aspettano in futuro quando tutto sarà finito: parliamo di una realtà storica e affermata del panorama casalese come i “Van Gogh Post Scriptum”, e una una formazione costituita da giovani musicisti, gli “Iris”, che incarna la voglia di mettersi in gioco fin da subito ed esprimersi con la propria musica. Entrambe vedono le loro origini a Casale, la prima tra i banchi di scuola nel 1996, mentre l’altra grazie all’Istituto Soliva nel vicinissimo 2019. Quanto effettivamente la scena musicale casalese ha influito nel loro percorso? «La scena locale ci ha aiutato a fondare una band (siamo nati grazie ad un concorso organizzato dal liceo che frequentavamo) e a creare la giusta amalgama tra di noi - racconta Andrea, bassista dei “Van Gogh Post Scriptum” - Abbiamo suonato davvero tanto in zona, quando c’erano ancora parecchi locali che davano spazi, questo ci ha permesso anche di guadagnare qualche soldino che abbiamo investito in strumentazione per suonare in giro».

Per quanto riguarda le influenze musicali, entrambe le band citano in particolar modo gli anni ’90: «Noi ci ispiriamo agli anni ’90, “lndie Rock”, “Grunge”, “Garage Rock”, e il movimento “Punk” anni ’70. Pensiamo di avere uno stile unico per la scena locale», sostiene Alberto, chitarrista degli “Iris”. «Pensiamo di avere qualcosa da esprimere, fermarsi alle cover sarebbe riduttivo», risponde Alessandro, batterista degli “Iris”, riguardo la decisione del gruppo di proporre musica propria.

Ma cosa potrebbe risollevare la musica a Casale, dopo questo momento? «Casale ha fatto e sta facendo, ne siamo convinti - ci dice Andrea dei “Van Gogh Post Scriptum” - Quello che ci auguriamo è che possa cambiare la voglia di ascoltare “musica suonata” nelle persone. In questo momento sta mancando quella. Se stiamo a vedere è un paradosso, tantissimo materiale disponibile in rete, pochissimi locali dove farlo sentire live. Quando avremo il coraggio di rispondere al perché di questa situazione, forse, troveremo la soluzione per riportare la musica live nei locali».

Per chi fosse ingteressato, le due band sono sui social. Ma, quando si potrà, sarà bene andare a supportarle dal vivo!


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