Castello, adesso spunta un ‘giallo’: La richiesta di inserire la prelazione per bloccare il contratto della società milanese
di Pier Luigi Rollino
È giallo sulla vendita del castello di Cereseto. Ancora una volta - qualcuno in paese inizia a parlare di negatività - il destino del maniero è nelle mani dell’incertezza. Quindici giorni fa avevamo annunciato la stipula del preliminare d’acquisto del maniero costruito all’inizio del Novecento da parte di una facoltosa società immobiliare milanese per un milione di euro. Preliminare che non fa una grinza e che quasi certamente verrà tradotto in un documento definitivo ma ad una condizione: che entro un paio di mesi la Sovrintendenza ai Beni Culturali non si avvalga della prelazione consentita dalla normativa. Ed è qui che si presenta il giallo.
Al Tribunale di Genova (competente per territorio in quanto si era occupato in passato del fallimento di Carlo Mereta, ex proprietario del castello) è pervenuto un esposto da parte del principe Luigi Bellini Trinchi, romano, il quale lamenta di essere stato estromesso dall’asta e di aver subito danni. Approfittando del fatto che la Sovrintendenza ai Beni Culturali vanta il diritto di prelazione sull’acquisto del maniero, Bellini Trinchi si è offerto in veste di sponsor di pagare le spese dell’acquisto, del passaggio di proprietà e del restauro. Ma per quale motivo? «Perchè questa storica dimora - sottolinea Bellini Trinchi - possa essere destinata al bene pubblico, soprattutto un’università, un museo, e che il parco sia aperto ai ceresetesi e ai visitatori così come il resto delle strutture. Perchè la dimora - aggiunge il principe - importantissima per il passato e per la cultura del Novecento avendo ospitato le più importanti personalità della cultura italiana ed europea dell’epoca non vada in mano a speculatori». E adesso, cosa accadrà? L’immobiliare, forte del preliminare, è certa che l’acquisto vada in porto. Non resta che attendere il mese di agosto.