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Dal 1° novembre
Riapre la chiesa di Santa Caterina "sotto una nuova luce"
Intervista all'architetto Caire
Dopo un mese di interventi mirati, la chiesa di Santa Caterina riapre le sue porte, pronta ad accogliere fedeli e visitatori con un volto rinnovato sabato 1° novembre.
Progettista e Direttore dei Lavori di restauro della chiesa di Santa Caterina, l’architetto Enrica Caire è stata impegnata in questi giorni in una nuova fase dei lavori e sopralluoghi che riguardano il capolavoro barocco di piazza Castello, chiuso nel mese di ottobre per interventi legati al nuovo impianto elettrico e audio. Un mese di “pausa” che permette a La Fabbrica di Santa Caterina Ets di proporre già dai primi giorni di novembre nuove iniziative di valorizzazione e raccolta fondi, in un luogo sempre più bello e fruibile da parte di tutta la Comunità.
In che modo i sopralluoghi e i rilievi diagnostici si integrano nel protocollo operativo del restauro conservativo della chiesa di Santa Caterina?
Sin dalla fine del 2018 quando si prospettava il restauro conservativo per gli esterni della chiesa, come gruppo di progettazione cominciammo a ragionare insieme ai presidenti di Ente Trevisio e Santa Caterina Onlus considerando l’assunto che ogni progetto dovesse essere innanzitutto sostenibile economicamente. I rilievi diagnostici e i sopralluoghi preliminari alla progettazione sono un passaggio di conoscenza ineludibile per il corretto restauro e, nel nostro caso, hanno contribuito ad impiegare i fondi disponibili in modo rispettoso dell’architettura, efficace e sempre sostenibile.
In questi giorni quali sono stati gli interventi principali eseguiti sulla cupola e sulla facciata, e quali criteri hanno guidato le scelte progettuali e conservative?
Nei mesi successivi a giugno 2023, conclusi i lavori di restauro della facciata, abbiamo osservato che alcuni elementi dell’architettura risultassero più esposti di altri agli eventi atmosferici. In questi giorni ci siamo concentrati sull’asportazione con biocida di muffe e altri organismi che avevano ricominciato ad attaccare la facciata in modo puntuale e sull’applicazione di protettivi. All’interno, sui dipinti della cupola, ottimizzando l’uso della piattaforma dedicata al cantiere degli impianti, sono state verificate alcune fioriture di sali che si erano prodotte lo scorso anno. All’esterno nel 2024 era stata immediatamente condotta una verifica e la riparazione di alcune microlesioni ed effettuate nuove saldature su punti dubbi del manto. Tutte le macchie sui dipinti sono risultate asciutte. L’attenzione costante che La Fabbrica di Santa Caterina ETS usa alle più piccole modifiche dello status quo è il vero modo di prendersi cura della nostra magnifica chiesa.
In che modo il nuovo impianto audio-luci contribuisce alla valorizzazione funzionale e percettiva dello spazio monumentale?
La chiesa di Santa Caterina aperta è un luogo dove si rinnovano le devozioni dei casalesi e di altri monferrini, magari nei giorni di mercato. Ma è anche un formidabile attrattore turistico, catalizzatore di interesse culturale in un territorio più ampio. Una chiesa, un sito di grande bellezza, che testimonia la propria storia nota mentre ancora cela significati da scoprire nelle scene dipinte. I lavori che concludiamo in questi giorni adeguano gli impianti elettrici a moderni standard di sicurezza, rinnovano l’impianto audio e completano l’illuminazione non dimenticando i percorsi di sicurezza per le persone. Realizziamo un progetto di tutela e valorizzazione. Tutti gli impianti sono a sostegno dell’accessibilità e della fruizione del bene come luogo di culto, come architettura e gioiello storico artistico, proprio come intende il Ministero della Cultura che anche al privato chiede di rispettare l’impegno di apertura quando sostiene economicamente i lavori.
Quali saranno le prossime priorità di intervento e quali ambiti architettonici o impiantistici verranno coinvolti?
La Fabbrica di Santa Caterina non potrà essere mai definito un cantiere concluso, il restauro potrà essere completato ma resterà necessario continuare a prendersi costantemente la cura del monumento, con piccole verifiche come quella dell’impianto anti volatile effettuata in questi giorni ma anche manutenzioni più importanti per le quali occorre ancora tarare la periodicità, come la spazzolatura degli attacchi biologici, il rinnovo dei protettivi dei pinnacoli o la ceratura del manto della cupola. Oggi mentre abbiamo la soddisfazione di valorizzare i dipinti con la nuova illuminazione ed eseguiamo interventi di cura e manutenzione abbiamo messo in luce parti di dipinto per le quali è necessario programmare un restauro conservativo urgente. La Fabbrica di Santa Caterina non si può fermare!
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