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  • 13 gennaio 2023
  • Casale Monferrato

In libreria

“Un due tre Stella!”: il nuovo libro del prof. Meni

Copertina di Max Ramezzana

Premio Acqui Storia. Il libro di Meni ha ricevuto il riconoscimento narrativa

È uscito venerdì nelle librerie il romanzo storico “Un due tre Stella!” del monferrino Fabrizio Meni, docente di Filosofia e Storia al Liceo Classico dell’IIS Cesare Balbo.

Un romanzo che, ancor prima della pubblicazione, è risultato tra quelli segnalati dal XXIV Premio Calvino: “per la densa e potente saga famigliare monferrina che attraversa il Novecento per arrivare al secondo dopoguerra del riscatto, con l’Eternit delle polveri d’amianto sempre all’orizzonte, è un singolare esempio dell’uso della letteratura di memoria per produrre teoria, critica sociale, riflessione politica e lettura antropologica…” e ha vinto il Premio Acqui Storia per la narrativa “per aver saputo intrecciare romanzo familiare, romanzo d’ambiente e romanzo storico in cui la vicenda personale si inquadra e si esprime nella rilettura di una fase dell’epoca contemporanea – gli anni Settanta del Novecento – vista come la vera conclusione del dopoguerra”.

Nello spazio fiabesco della narrazione infantile, uomini “insignificanti” incrociano le loro vicende con quelle di personaggi della Storia del Novecento (fascismo, Resistenza, Shoah, ricostruzione, boom economico, il Sessantotto, terrorismo e il Settantasette), filtrati dallo sguardo curioso e ingenuo di un bambino che esplora il mondo, in bicicletta, in un viaggio di formazione, che troverà compimento nella montagna; quella reale, e simbolica allo stesso tempo, tanto da essere chiamata la “valle dei minatori”, sia ad indicare un luogo biblico in cui espiare una vita di fatica sia a immaginare il reale paradiso delle vacanze in cui apprendere dai padri quei principi basilari con cui crescere e diventare uomini.

I ricordi infantili degli eventi si intrecciano con i tentativi di ricostruire la storia di due linee familiari dell’autore, andando a comporre un’ideale contrapposizione tra due mondi, quello degli emigrati e quello dei contadini legati alla terra, sullo sfondo di un ambiente fatto di colline, di fatiche, di fabbriche e di cave, con l’inquietante presenza dell’Eternit a fare da sfondo. Altre vicende, sono lo spunto alla riflessione sull’esistenza e sul destino con il - professore di montagna – che fa da guida spirituale nella scelta dei valori e dei principi su cui far ruotare l’esistenza del bambino stesso, diventato adulto e a sua volta padre.

Al centro gli anni Settanta, un decennio ricostruito non sul piano sociale e antropologico, le cui vicende si intersecano con la trama familiare, con lo scopo di indicare quali direzioni si sarebbero potute prendere, ossia, - come avrebbe potuto essere l’oggi e cosa oggi abbiamo dimenticato e perduto -. In copertina, la magica mano di Max Ramezzana presto entrata in sintonia con ricordi di epoche appartenenti alla giovinezza di entrambi (Meni e Ramezzana).

“La bicicletta è immaginata come la compagna d’avventura: un’astronave a pedali guidata tra le stelle – spiega Max; - poi, la citazione del pallone, accessorio fondamentale a quei tempi, e il portone, inteso come uno Stargate verso le stelle, una macchina del tempo…”. Oltre ad essere insegnante, attraverso il Laboratorio Colibrì, Meni si occupa di progetti teatrali e musicali nell’ambito dell’educazione alla sostenibilità ambientale e sociale. Per i Quaderni di Storia contemporanea, di cui è redattore, ha pubblicato numerosi articoli sulla storia del Novecento, oltre al volume “Quando i Tetti erano bianchi, Fascismo e Resistenza nel Monferrato”.     


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