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Siltal salvata dai capitali inglesi. La produzione resterà negli attuali stabilimenti del gruppo

Nuova svolta per Siltal - secondo indiscrezioni considerate negli ambienti economici notizie - che ipotizzano il coinvolgimento di un fondo di investimenti inglese a sostegno del piano industriale. Una notizia che potrebbe rappresentare una svolta positiva perché significherebbe da un lato che il piano industriale è convincente al punto da attrarre nuovi investitori (che non sono industriali del settore) dall'altro che ci sarebbero le risorse per quel rilancio che finora ha un po' stentato. In verità, mettono in evidenza fonti vicine all'azienda, il fatto che le relazioni degli ispettorati del lavoro per la seconda tranche di cassa integrazione siano positive ha un significato importante, perché la concessione della cassa è subordinata alla attuazione del piano industriale. E se gli ispettori di Alessandria e Pignataro hanno dato il via libera un motivo c'è. Resta invece in sospeso la situazione a Bassano del Grappa, perché a tre mesi dalla scadenza non è stata ancora consegnata la relazione, nonostante le sollecitazioni quotidiane di azienda e sindacati. Intanto dovrebbe a giorni sbloccarsi l'anticipo della cassa integrazione. Come noto la provincia di Alessandria ha già deliberato e al più tardi mercoledì – spiega il manager di Siltal Evasio Novarese – sarà perfezionata la fideiussione in modo da poter procedere lunedì prossimo, 12 aprile, alla erogazione degli anticipi e del pagamento degli stipendi. Via libera per gli anticipi di cassa integrazione anche dalla Provincia di Vicenza, che non richiede alcuna fideiussione. No comment invece da parte di Novarese sugli assetti societari. Un chiarimento pubblico sulla situazione del gruppo dovrebbe tuttavia esserci nei prossimi giorni, entro la fine della settimana e servirà a fugare, pare, anche i timori relativi al futuro degli stabilimenti. Gli inglesi avrebbero infatti investito nell'attuale piano industriale e la produzione, i progetti di sviluppo, i livelli occupazionali dovrebbero restare – dunque - quelli attuali. Non sembra insomma che sussista il rischio di un concorrente che acquista il marchio e produca altrove acquisendo di fatto solo le quote di mercato e il portafogli clienti. Sarà anche chiarito il ruolo di Gabrio Caraffini di Gepafim, la nuova proprietà di Siltal. Resterà nella nuova società sia pur con quote inferiori? Cederà i brevetti delle produzioni basate sul freddo passivo che da sempre sono considerate alla base del rilancio della Siltal? Intanto la produzione attualmente è ripresa con la stagione dei congelatori – spiega Novarese – e a giugno partirà a Ticineto la nuova gamma degli asciugatori, una linea nuova prevista dal piano industriale che doveva essere avviata a maggio e che per motivi tecnici è slittata di un mese, ma il cui avvio, - evidenzia Novarese – testimonia che le cose procedono.

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Lorena Balbo

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