Napolitano a Casale per l’amianto. «Il Capo dello Stato disponibile a venire per testimoniare solidarietà»
di Massimiliano Francia
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è detto disponibile a visitare Casale per testimoniare la sua vicinanza e la sua comprensione del dramma amianto.
Lo ha comunicato giovedì scorso alla professoressa Assunta Prato, a Roma con i ragazzi della Alighieri-Trevigi in quanto vincitori del primo premio nazionale (categoria medie) del concorso «I giovani incontrano la Shoah» con il cortometraggio Il diario di Sara. I ragazzi erano ospiti al Quirinale per la celebrazione della Giornata della Memoria e la professoressa Prato si è avvicinata senza sapere ancora esattamente se e come avrebbe potuto parlare con Napolitano della vicenda.
L’idea di parlare al presidente della Repubblica del dramma amianto è nata la sera prima, racconta la professoressa casalese, ed è stata incoraggiata dall’atteggiamento di partecipazione e sensibilità che Napolitano ha dimostrato nei confronti dei ragazzi, informandosi sulla loro età e provenienza.
Lei, che a causa dell’amianto ha perso il marito - Paolo Ferraris, assessore e vicesindaco a Casale e poi anche membro del governo regionale quando aveva solo 47 anni - ha voluto far presente al Presidente la situazione drammatica che a causa dell’Eternit si trova a vivere la città: «Siamo di Casale Monferrato, signor presidente, la città che piange duemila morti per l’amianto.
«Il presidente Napolitano - racconta - era informato della situazione della nostra città e ha dimostrato grande sensibilità; con molto calore ci ha detto di mandargli un invito e che se potrà verrà a Casale. Certo non è un impegno, ma lo ha detto con molto calore, con il tono di chi ci crede...».
Quella dell’amianto è una strage che sfugge stranamente all’attenzione dei grandi media nazionali perché «si muore uno alla volta» - dice l’insegnate casalese ricordando le parole pronunciate anche dall’ex sindaco Riccardo Coppo in aula al processo Eternit di Torino - «e allora fa meno rumore di altre tragedie dove ci sono molte meno vittime».
La strage per il profitto
Nei prossimi giorni l’insegnante cercherà dunque di capire come far pervenire al presidente Napolitano un invito a visitare Casale e testimoniare la sua vicinanza a questa orrenda strage consumata in nome del profitto economico, nella consapevolezza - come sta emergendo sempre più chiaramente dal processo di Torino - della nocività dell’amianto.
E con la speranza - pare di intuire - che il fallimento potesse sollevare da qualunque responsabilità, senza che nei decenni successivi alla chiusura dello stabilimento sia stato fatto nulla per limitare il rischio o bonificare i siti inquinati.
Cosa che dimostra ancora più chiaramente la totale mancanza di considerazione per i danni che il minerale sparso dall’Eternit in tutto il territorio poteva procurare, anche dopo che la fibra killer era stata messa al bando per legge.
Abbiamo bisogno di attenzione
Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto esprime soddisfazione per la sensibilità dimostrata da Napolitano e propone che nei prossimi giorni le associazioni impegnate su questa problematica, la giunta e il Consiglio comunale a nome di tutta la comunità casalese inoltrino un invito a Napolitano per sondare quando potrebbe venire a casale e costruire attorno alla sua presenza a Casale un evento specifico sul tema.
«La presenza di Napolitano sarebbe un grosso sprone per tutti anche per continuare la battaglia.
«Oltre che onorati, naturalmente, dalla visita del presidente - dice Pesce - la sua attenzione aiuterebbe la nostra comunità che ha bisogno di una attenzione e di un ruolo molto attivo da parte delle istituzioni».
E in tema di istituzioni proposito l’ex consigliere regionale Alberto Deambrogio che si domanda che fine abbia fatto la legge regionale sull’amianto e «cosa stanno producendo i due comitati, scientifico e politico? E che fine ha fatto il piano regionale che era già arrivato in giunta regionale nel febbraio 2010?
«Come si stanno investendo i 3 milioni e mezzo di finanziamento della legge?».
Massimiliano Francia