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Da sabato 9 luglio
Omaggio all'arte: due mostre al Castello di Casale
“I miti del contemporaneo” e “Dopo aver guardato il sole è calato il sipario”
Sabato 9 luglio si inaugurano due rassegne di “Castello Contemporaneo”, ciclo di mostre di rilievo nazionale in programma fino a gennaio 2023. Alle ore 17,30 aprirà nelle Sale Chagall (secondo piano) “I miti del contemporaneo”, personale di Tommaso Bet con un “Omaggio a Marco Lodola” a cura di Giovanni Granzotto e Anselmo Villata.Una mostra che, come ricorda Villata: «Grazie alle intuizioni di Bet e Lodola, predispone il pubblico a molteplici spunti di riflessione su una società poliedrica, aperta, policentrica e incline a rendere mito, quanto ad accantonare, ogni elemento che si ponga all’attenzione pubblica. Miti generazionali, miti locali, miti globali o semplicemente di specifici ambiti sono proposti senza dar luogo a un ipotetico pantheon, ma ricucendo connessioni storico/sociali che contestualizzano e illuminano fenomeni sociali generali».
Bet nasce a Sacile, in Friuli Venezia Giulia. Nel 2007 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ultime mostre: New York e il Museo Nazionale di Lubiana in Slovenia. Marco Lodola è nato a Dorno (Pavia). Ha fondato con un gruppo di artisti il movimento del Nuovo Futurismo, di cui il critico Renato Barilli è stato il principale teorico. Dal 1983 ha esposto in grandi città italiane ed europee.
Alle ore 18,30, invece, nel Salone Marescalchi si aprirà “Dopo aver guardato il sole è calato il sipario” di Alessio Barchitta. «Barchitta – come spiega il curatore della mostra Matteo Galbiati - non cade nel vizio della retorica disincantata, perché sa muoversi con rigore negli itinerari senza frontiere della sua immaginazione. Ogni occasione è momento di pausa meditativa, istanza di raccoglimento per concentrarsi sulla possibilità di ampliare il proprio dettato estetico, etico, rappresentativo, con un’estensione nuova e possibilmente più ricca - con le sfumature diverse nell’esito del manufatto artistico che non si preclude mai alcuna tecnica e alcuna materiale consistenza del proprio apparire».
Alessio Barchitta nasce a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1991. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel suo lavoro la scelta dei materiali è parte fondamentale della ricerca, quasi mai esenti o indenni da un passato che segna la materia o l’immaginario collettivo. L’esposizione è realizzata in collaborazione con l’Associazione Libera Mente.
Le mostre di “Castello Contemporaneo” si chiuderanno domenica 4 settembre e saranno aperte il sabato e la domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00, con ingresso gratuito.
Stesso orario, ma chiusura domenica 17 luglio, per l’altra mostra che da sabato scorso, 2 luglio, impreziosisce gli spazi del Castello: “Gli ultimi errori della terra”, il percorso espositivo di Gianni Iviglia allestito nel suggestivo torrione dell’androne.
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