Articolo »

  • 29 marzo 2012
  • San Giorgio Monferrato

Tradito dal codice a barre: ex geometra comunale condannato per peculato e concussione

La Polizia lo aveva denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di peculato e concussione al termine di un’accurata attività di indagine. La scorsa settimana ha patteggiato la pena davanti al gip del Tribunale di Casale. Cirillo Maurizio Longo, geometra di 46 anni residente ad Alessandria, è stato condannato a 2 anni di reclusione con la condizionale. Longo era un funzionario dell’Unione Collinare del Monferrato (che comprende i Comuni di Cella Monte, Olivola, Ozzano, Rosignano, Sala, San Giorgio, Terruggia e Treville), dal 2008 responsabile dell’ufficio tecnico inizialmente dei Comuni di San Giorgio e Terruggia e successivamente solo di San Giorgio. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2009 e il marzo di due anni fa quando, su segnalazione del sindaco di San Giorgio, Teresa Zaccone, prese il via l’inchiesta della Polizia di Casale coordinata dal capo della Procura, Valeria Fazio. Responsabile del servizio dell’area tecnica del Comune, incaricato della direzione dei lavori pubblici, delle opere di manutenzione dei beni mobili ed immobili, della gestione dei cantonieri nonché nominato responsabile dell’area cimiteriale, il geometra Longo si era reso protagonista di episodi di malaffare inerenti alla pubblica amministrazione. In qualità di funzionario aveva la possibilità - come previsto dalla normativa vigente - di non indire gare d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori pubblici per un ammontare fino a 50mila euro e pertanto di assegnare direttamente l’esecuzione delle opere attraverso l’accordo stipulato con il fornitore d’impresa. Gli uomini della squadra investigativa del Commissariato hanno accertato che il geometra, in alcuni casi, imponeva ai fornitori la redazione di preventivi di spesa in cui risultassero maggiorati i costi di manodopera e di fornitura del materiale, in modo tale che il “surplus” originatosi potesse essere impiegato per coprire le spese relative alle opere di ristrutturazione della propria abitazione di Alessandria. In altri casi acquistava materiale che poi dirottava presso la sua residenza, caricando la fattura sulle casse comunali. Le aziende chiamate a effettuare i lavori erano “costrette” a subire tale imposizione pena l’esclusione da futuri affidamenti di opere pubbliche e il ritardo doloso nell’effettuazione dei pagamenti dovuti. Per mesi gli investigatori del Commissariato hanno indagato raccogliendo prove a suo carico, dettagliatamente descritte in una voluminoso fascicolo. Allorquando si rese conto di essere oggetto di accertamenti giudiziari, Cirillo Longo tentò, con un gesto di disperazione, di depistare le indagini: visto che si era appropriato di alcune latte di vernice e solvente che erano state utilizzate per i lavori della propria abitazione, riacquistò pagandolo di tasca sua la stessa identica merce per farla rinvenire e dimostrare la sua estraneità all’ipotesi di reato contestata (il peculato). Ma aveva fatto male i calcoli poichè i poliziotti avevano già proceduto a fotografare i contenitori della vernice e, attraverso la comparazione del codice a barre, la merce detenuta in quel momento dal tecnico era risultata diversa da quella che egli aveva effettivamente utilizzato per i lavori della propria abitazione e che era stata acquistata con denaro pubblico. È stato calcolato che, in totale, l’indebito arricchimento dell’ex funzionario comunale - si è dimesso a fine 2011 - ammonti a circa 122mila euro.

Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Roberto De Alessi

Roberto De Alessi
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!