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La centrale di sollevamento idraulica tra le migliori “best practice” d'Italia

Uno tra i più ammirevoli esempi di recupero di archeologia industriale

Talvolta accade che i risultati ottenuti in tempi di crisi - quando cioè le difficoltà da superare sono maggiori, fino ad apparire insormontabili - alla distanza si rivelano poi quelli più importanti per migliorare il proprio percorso, e capaci dunque di regalare maggiori soddisfazioni.

È quello che il Collegio Geometri e Geometri Laureati di Casale Monferrato prova raccontando, con legittimo orgoglio, poiché il brillante esempio di sinergia messo in atto con l’Amministrazione del Comune di Casale Monferrato per recuperare e trasformare la centrale di sollevamento idraulica, dismessa da anni e ubicata nella periferia della città, in occasione dell’Assemblea Nazionale ANCI tenutasi a Vicenza è stato evidenziato come una tra le migliori “best practice” di collaborazione tra la categoria dei Geometri e le pubbliche amministrazioni in Italia.

Per l’occasione a Vicenza il sindaco di Casale Titti Palazzetti e gli assessori Carlo Gioria e Ornella Caprioglio, oltre al dirigente del settore Cultura Renato Bianco, mentre per Collegio e l’Associazione Geomonferrato, oltre a Spinoglio, anche i geometri Sergio Ganora e Nadia Stella.

Il presidente del CNG, Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, Maurizio Savoncelli alla folta platea dei sindaci e degli amministratori pubblici in assemblea plenaria ha descritto il recupero dell’edificio storico di Casale Monferrato come uno tra i più ammirevoli esempi di recupero di archeologia industriale italiana, un edificio che vedeva abbandonata da decenni la sua funzione originaria che è stato riportato alla luce per diventare la nuova sede del Collegio Geometri e Geometri Laureati e dell’Associazione Geomonferrato di Casale Monferrato e Circondario, un luogo riportato alla luce anche per offrire nuovi servizi rivolti alla collettività.

Comprensibilmente grande è la soddisfazione del direttivo del Collegio Casalese, il più piccolo del Piemonte, per il prestigioso riconoscimento: «Tutto nasce, non più di tre anni fa, dalla decisione di costituire l’associazione Geomonferrato, con la finalità di creare un braccio operativo del Collegio con il quale, rimboccandosi le maniche, cercare nuove opportunità lavorative e proporsi come una delle forze trainanti per il territorio, a costo di affrontare non pochi sacrifici e sfide tutt’altro che agevoli. L’imperdibile occasione di Expo 2015 è stato il primo grosso impegno ma anche la vetrina per segnalare l’impegno della nostra categoria per gli obbiettivi fondamentali di sviluppo e di conoscenza del Monferrato Casalese».

«In quell’occasione fu così possibile far comprendere ad enti ed istituzioni pubbliche e private, nonché al mondo agricolo, industriale e produttivo le potenzialità e best practices non solo tecniche, ma anche organizzative e collaborative in possesso della nostra categoria - continua ancora il presidente Spinoglio - la nota esigenza di ogni Comune di mantenere e rivalutare il proprio patrimonio edilizio - in molti casi tanto notevole quanto dismesso e non utilizzato - andava infatti a coincidere con l’esigenza del nostro Collegio di trovare una sede più adatta alla volontà di crescita. Si presentavano così le premesse per un’interessante collaborazione sinergica purché fosse garantito l’interesse pubblico e fossero garantite le condizioni di interesse reciproco».

«La scelta dell’immobile cadeva allora, sulla centrale di sollevamento idraulica dismessa da anni e ubicata nella periferia della città, e in particolare nel quartiere dove l’amministrazione comunale era fortemente impegnata nel rilancio urbanistico e di immagine dopo aver abbattuto lo stabilimento dell’Eternit, per anni flagello della città e del territorio. Per di più, come un segno del destino, durante le ricerche storiche propedeutiche al progetto di recupero facevano emergere che l’innovativo progetto sulla base del quale era stato ideato il funzionamento della centrale nel 1880 lo si doveva proprio alla mano di un capacissimo geometra dell’epoca, Paolo Gaudio».

Con queste favorevoli premesse il Collegio, «con un impegno straordinario sia sotto il profilo economico che di risorse umane, sosteneva dapprima integralmente i costi per la ricostruzione ed il riassemblaggio degli antichi impianti costituiti da pompe e turbine con l’intento di una valorizzazione culturale e turistica del sito, sia nell’interesse del territorio che nell’interesse dei Geometri stessi, e condivideva poi con il Comune di Casale, proprietario dell’immobile, i successivi costi per il recupero edilizio dell’edificio».

La centrale importanza del risultato raggiunto ed il significato di questa notevole impresa per il Collegio Casalese sono racchiuse infine nelle sue conclusioni: «Con l’intento di poter continuare a sviluppare delle opportunità per il nostro territorio, e con l’idea che in futuro la Centrale possa diventare un punto di crescita culturale non solo tecnica nell’ideale percorso di valorizzazione e promozione della nostra professione e del territorio, desideriamo ricordare alle future generazioni l’ingegno e l’amore per questa terra del Geometra Casalese Paolo Gaudio, ideatore del pionieristico progetto. A lui abbiamo voluto intitolare la sala per la formazione professionale affinché i giovani geometri lì possano trovare ispirazione e quella forza di volontà e determinazione che furono alla base della mirabile opera idraulica alla fine dell’800, quando Gaudio non disponeva che di modestissime tecnologie, ma certamente di grande determinazione, ingegno e fantasia. Se i ragazzi di oggi sapessero unire la loro indubbia capacità di gestire i nuovi strumenti tecnologici oggi disponibili alla determinazione ed alla visione appassionata di Gaudio, noi tutti potremmo davvero guardare al futuro di questo nostro territorio con grandi speranze».


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