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La crociera dei bronzi

Tra le 22,30 e le 23 di domenica 3 giugno 2018 sono rientrati nelle rispettive località di partenza i crocieristi (più bus...) partiti la domenica precedente sulla Costa Neo Riviera per un bel giro nel Mediterraneo organizzato dalla Stat (in sinergia  col Monferrato).
Dopo lo sbarco (prioritario) sabato 2 a Bari su un bus a due piani della Stat (autista Sebastiano Zucca) avevano raggiunto Matera dove, divisi in due gruppi, avevano effettuato una lunga visita guidata alla famosa ‘Città dei sassi’ , che una volta, dice la guida, “erano una grande vergogna, oggi una grande attrazione”, in effetti dai vari ‘balconi’, per citare l’Unesco, si gode un grande ‘paesaggio culturale’. Pranzo in ristorante panoramico in centro (insegna: Terrazza dell’Annunziata, Caffè), ripresa del bus per un tratto di avvicinamento.
Arrivo per aperitivo e cena in un grande resort (Hotel Casale a Colli del Tronto, posto splendido tra le colline). Al mattino di domenica i nostri crocieristi avevano ancora visitato Ascoli Piceno: una città storica con monumenti di pregio e abitanti gentili (gli armigeri di scorta a un matrimonio accettano di far foto coi monferrini...). Tra i prodotti tipici l’Anisetta Meletti.
Viale alberato per il bus (un manifesto annuncia una presentazione libraria, tra i relatori il prof. Aldo A. Settia, già presidente del nostro Arte e Storia).
Sulla via del ritorno ulteriore sorpresa, al grill di Riccione i saluti dell’amministratore delegato della Stat Paolo Pia (con il gradito contorno di due tipi di piadine). Altro dono: una incisione realizzata appositamente da Laura Rossi (la copia numero uno era andata al comandante della nave, Alfredo Romeo) raffigurante Butrinto, Albania, una delle mete top della crociera.
 
Ma riavvolgiamo il nastro. Partenza, da Casale a Savona; imbarco sulla Costa Neo Riviera.
Primo sbarco lunedì ad Ajaccio in Corsica, con visita alla Cattedrale e a un parco di tutti i tipi di tartarughe. Siamo al Parco Cupolata, unico in Europa, ospita 150 specie e più di 3000 esemplari li studia, li cura; rimaniamo colpiti dalle tartarughe giganti delle Galapagos (una, finta, la cavalcano le nostre accompagnatrici, in questo caso Samantha ed Elide).
Mare tranquillo nelle Bocche di Bonifiacio (che ci illustra un lupo di mare)

Martedì il ‘mio’ gruppo partecipa a un tutto Napoli comprensivo di una approfondita visita a palazzo Reale in piazza del Plebiscito (vi arriviamo dalla Galleria scorrendo di fronte al Gambrinus). La facciata, secentesca è lunga 169 metri, tutti presidiati da militari con fuciloni, polizia, Carabinieri. Un doppio scalone imponente (dribbliamo scolaresche in divisa) ci porta a sale e saloni, tutti arredati, sono da primo piano le ceramiche, un poco meno i ritratti dei Borboni. Usciamo si può bere a un monumento fontana da citare: “l’acqua della legalità in memoria delle vittime innocenti. 

Mercoledì (30 maggio) è una delle giornate clou della Crociera dei Bronzi ed eccoci tutti (bravissima guida Bruna Zampaglione della Andirivieni Viaggi) al Museo Piacentini di Reggio Calabria, diventato non solo la casa dei Bronzi di Riace ma uno dei più importanti e meglio allestiti Musei Archeologici italiani e, per la Magna Grecia, europei, grazie a reperti (ben) esposti per la prima volta (esempio: ex voto o pinakes). I venti minuti che sono concessi ai monferrini davanti ai Bronzi suscitano una grande ammirazione (soprattutto per il lato B…), al pari ripetiamo di tutto il Museo. Curiosità: i Bronzi poggiano su basi antisismiche realizzate dall’Enea. Per visitarli è necessario attraversare due stanze di decontaminazione.
In precedenza breve stop alla passeggiata lungo mare e di fronte alla parrocchiale che ospita in un bel monumento funebre le spoglie del beato mons.Giovanni Ferro primo rettore del Trevisio di Casale, il parroco don Gianni Polimeni (che è anche vicario vescovile) ha voluto indirizzare un breve ringraziamento (“per l’attenzione”) e saluto ai monferrini.
Dal Museo via verso lo stretto (Scilla e Cariddi). Sintetizziamo: salita alla torre dei Ruffo di Calabria, discesa al mare (Simona e Iris ne approfittano) ottimo pranzo tutto a base di pesce al Ristorante Il Pirata in via Grotte a Chianalea di Scilla mentre davanti a noi ondeggiano le barche caccia pesce spada (le feluche dall’alto albero maestro dove l’avvisatore non deve patire il mal di mare). Ritorno in nave con rimpianto.
 
Giovedì attracco in Grecia ad Argostoli, per noi prima nel verde andando verso Sami, nella vallata di Omala, arrivo al monastero di Agios Gerasimos, il più importante dell’isola, è un complesso che ti fa scoprire o riscoprire il mondo ortodosso, c’è un altro monastero moderno vicino, lo troviamo chiuso; aspettando abbiamo la fortuna di vedere aprire (per un fedele locale) la teca delle reliquie in argento. San Gerasimo è il patrono dell’isola; nel 1555.  
 Seconda tappa al Memoriale della Divisione Acqui, i primi caduti (1943, post armistizio) della Liberazione combattendo contro i tedeschi (il vice comandante della Acqui era il Luese Gherzi, e nel nostro gruppo figurano due luesi Doc, la coppia Demartini-Rinaldi). Un eccidio da ricordare e il primo a farlo ad alto livello fu il presidente Ciampi il 25 aprile 2007. Il Sacrario, realizzato dal Ministero della Difesa, è molto ben tenuto. Segue, alla capitale, una visita al Museo locale (brillano le icone).
Partenza tra le tartarughe Caretta che nuotano a poppa nave, le filmano tutti.
Venerdì: Albania, porto di Saranda navette per lo sbarco. In bus a Butrinto, la piccola Troia, dove Enea ritrovava Andromaca.
Nel verde ecco, nel ninfeo, il teatro, poi la basilica, cento gradini per la Porta Scea...
Torniamo al mare, purtroppo la bellezza di Saranda è colpita dalla speculazione edilizia, ma le calze costano un euro al paio…
Bene imbarco e sbarco a Bari.
Parliamo un attimo di vita di bordo: cene con torte augurali, teatro danze,  cocktail esclusivo col comandante Alfredo Romeo (in divisa bianca) e l’Hotel Director Attilio Sissa, genovesi cordiali. Il comandante (intervistato da chi scrive) conosceva i krumiri e Sissa le incisioni di Laura Rossi (aveva pure un suo piatto da collezione...) e così si sono meritati subito dolci e stampe (le lineografie, raffiguranti il teatro di Butrinto, sono state poi, in cartella, il gradito omaggio a tutti i partecipanti).
Non si poteva concludere (ultima cena a bordo) senza il taglio della Torta Stat (al caffè) deliziosa al pari del trio che l’ha offerta: Simona, Samantha ed Elide.

Profili monferrini

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Marco Imarisio

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