Dal Monferrato alla Mongolia: il rally benefico di Giovanni Cappa e Ron Ruzga
«Siamo entrati in Repubblica Ceca. Destinazione Praga. Mancano una cinquantina di chilometri dalla capitale». Così ci ha detto alle ore 15,30 il monferrino Giovanni Cappa che con il collega di studi (ormai terminati visto che è già arrivata la laurea a pieni voti in Medicina a Pavia) Ron Ruzga sta partecipando all’edizione 2017 del Mongol Rally.
A dispetto del nome non è una gara competitiva: anzi è una gara benefica su quattro ruote visto che l’obbiettivo è la raccolta fondi da destinare all’associazione partner degli organizzatori, CoolEarth impegnata contro la deforestazione. Coperte le spese del Rally verranno destinati fondi anche ai progetti End polio della Rotary Foundation per la vaccinazione ed eradicazione della poliomielite e alla Croce Rossa Italiana di Pavia, dove i due ragazzi prestano volontariato.
Un’avventura nata per caso e per curiosità: «Da tempo - ci dice Giovanni - volevamo fare un viaggio da quelle parti. Poi durante una cena, nel periodo natalizio, un’amica ci parlò di questa iniziativa». Ai due scatta la curiosità e pronti via. Prima di tutto il reperimento dell’auto: «Ad inizio anno abbiamo trovato una Panda 4x4 del 2003 in un’officina di Altavilla. Quindi un’auto monferrina DOC. Poi grazie alla Generalauto di Casale e al nostro amico Timmy (Fitim Rapa meccanico e consigliere comunale di Casale, ndr) siamo riusciti a fare prendere corpo al progetto. Mentre terminavamo i nostri studi in Università, andavamo a scuola di meccanica e tecnica dal Timmy alla Generalauto».
Il viaggio è lungo e, dice Giovanni, l’arrivo in Mongolia è previsto per il 30 agosto. Dovranno attraversare molti paesi dell’Europa dell’Est e l’Asia fino alla parte più orientale della Siberia: Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Serbia, Romania, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan, Mongolia ed infine Russia dove termina il Rally, presso la città di Ulan-udè. Tanti Paesi e tanti confini e qualche “problemino burocratico”: i due dovranno bypassare l’Iran in quanto Ron ha doppio passaporto americano e israeliano... e in quel paese non è proprio il benvenuto.
Un ostacolo sul percorso quindi? «Assolutamente no - ci risponde Giovanni - in quanto abbiamo già pianificato un percorso alternativo. Ci sarebbe piaciuto visitare l’Iran... deve essere un bel paese». Con questo spirito si affronta questa bella avventura anche se le insidie, soprattutto meccaniche, sono sempre in agguato: «La partenza - spiega Cappa - è avvenuta in Inghilterra. Dopo venti minuti di percorso abbiamo sentito una botta. Mamma mia ci siamo detti. Sono bastati pochi chilometri e ci sono i primi problemi. Invece non è successo nulla».
Abbiamo parlato con Timmy e ci ha detto che... «Lo sappiamo. Lui è dubbioso nonostante il gran lavoro che abbiamo fatto tutti insieme. Ma sarà il nostro angelo custode e via telefono, messaggi e whatsapp ci darà consigli preziosi».
Il lavoro sulla Panda alla Generalauto è durato diversi weekend: «L’auto - ci ha detto Timmy - non deve sostenere un vero e proprio rally. Deve arrivare a destinazione. Quindi il lavoro effettuato è stato più su ruote, pneumatici, freni...». Ma arriveranno? «Non farmi sbilanciare... diciamo che potrebbero arrivare se vanno piano».
A Giovanni Cappa, figlio dell’avvocato Stefano, abbiamo chiesto cosa si porta di monferrino in questa avventura: «Dietro all’auto campeggia la scritta Generalauto - Casale Monferrato... più monferrini di così... con questo vogliamo ringraziare chi ha creduto in noi e ci ha permesso di concretizzare il progetto».
Gli fa eco Riccardo Rota, amministratore delegato della Generalauto: «Siamo stati felici di avere dato questo supporto. Li ho visti di domenica mettersi all’opera per essere pronti alla partenza. Siamo soddisfatti come azienda di avere contribuito al progetto. Io credo che riusciranno ad arrivare alla meta».
Un obiettivo da raggiungere assolutamente anche se le statistiche sono impietose: solo un terzo dei partecipanti arriva in Mongolia. Quest’anno, conclude Giovanni, sono 340 e dovrebbero arrivare poco meno di 150...