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  • 25 agosto 2013
  • Casale Monferrato

Qualche consiglio “spicciolo” per riconoscere gli euro veri e non farsi rifilare i fasulli

Come riconoscere le monete euro vere da quelle false? Gli accorgimenti per evitare le spiacevoli sorprese - negli ultimi tempi il fenomeno della falsificazione di banconote e monete è in aumento - li fornisce il vademecum del Nucleo Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, strumento particolarmente utile, soprattutto nei periodi di vacanze e di spostamenti al di fuori dai luoghi e dalle persone abitualmente frequentati e dove pertanto, si può rischiare di vedersi appioppare denaro “taroccato”.  Quali sono i dettagli da conoscere per essere certi della bontà delle monete che si ricevono? Quelle in circolazione dal 1° gennaio 2002 hanno otto valori unitari (1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi, 1 euro e 2 euro) contraddistinte da differenti parametri fisici quali peso, diametro, spessore ma anche da colore e materiale tramite l’utilizzo di leghe particolari caratterizzate da specifiche proprietà. Presentano una faccia comune europea in cui sono raffigurate tre diverse carte geografiche dell’Europa e precisamente in quelle da 1, 2, e 5 centesimi, l’Europa è rappresentata sullo sfondo del globo terrestre; in quelle da 10, 20 e 50 centesimi vi sono raffigurate le nazioni dell’Unione Europea mentre nelle monete da 1 e 2 euro, gli Stati membri sono raffigurati come un territorio senza confini. Nel vademecum si precisa come nell’altra faccia delle monete (quella “nazionale”), compaiono invece differenti motivi che sono stati individuati da ciascuno Stato ispirandosi alla propria identità nazionale.  Le monete da 1 e 2 euro sono bicolori, prodotte mediante una tecnica molto avanzata e dotate di speciali proprietà elettrico-magnetiche che rendono il loro utilizzo nei distributori automatici più sicuro per i consumatori e per gli operatori. Anche i bordi delle monete euro differiscono a seconda del valore unitario. Per il solo taglio da 2 euro, ad ogni Stato emittente è stata data facoltà di diversificare il bordo delle monete da essi coniate. Nonostante le monete euro siano dotate di caratteristiche visive e qualità intrinseche che ne rendono agevole la loro individuazione e difficile la loro riproducibilità, i falsari tentano di imitarle utilizzando tecniche di produzione, attrezzature e materiali (metalli) comuni e di basso costo. La più “imitata” fra le monete è quella da 2 euro e non soltanto nella forma “italiana” ma anche degli altri Paesi europei.  Per riconoscere le monete false in circolazione i Carabinieri consigliano dunque di osservare sempre attentamente la qualità delle incisioni presenti su entrambi i lati delle monete, catalizzare la propria attenzione sulla lavorazione del bordo delle monete (la cosiddetta “godronatura”), non imitata dal falsario oppure riprodotta in modo parziale e/o difforme.  Inoltre è importante verificare, confrontandole con altre monete di pari valore, le dimensioni fisiche (diametro, peso e spessore) ed il loro colore: infatti generalmente le monete false subiscono un procedimento di ossidazione evidente e rapido, tale da alterarne sensibilmente il colore più scuro. Ultimo dettaglio importante è la sonorità prodotta dalla moneta a contatto con una superficie: i tintinnio è difforme in quanto le monete false sono riprodotte attraverso l’impiego di materiali diversi dalle leghe metalliche utilizzate per quelle legali.  In corrispondenza di monete “euro” straniere l’attenzione dovrà essere ancora superiore in quanto un rischio frequente è quello di incassare, come resto, monete diverse da quelle euro, magari straniere o da tempo non più in circolazione o, addirittura, medaglie o gettoni senza alcun valore.