Salute: il primario Singarelli va in pensione. Nessun concorso per la sostituzione. Preoccupazione per il S.Spirito
di Massimiliano Francia
L’ospedale Santo Spirito di Casale perderà il primariato di Otorinolaringoiatria?
L’interrogativo nasce dalle ormai prossime dimissioni del primario Salvatore Singarelli,
che a fine marzo lascerà il suo incarico all’ospedale di Casale dopo 24 anni di servizio.
Ma il quesito sul «dopo Singarelli» - un dirigente medico che ha lasciato il segno non solo per il lungo periodo di tempo dedicato alla professione nel settore della sanità pubblica ma anche e proprio per le sue qualità professionali - non sembra tanto legato alla scontata curiosità per chi raccoglierà l’eredità della sua lunga e apprezzata attività ma anche per il futuro del reparto.
Singarelli è considerato un professionista eccellente ed è conosciuto per la chirurgia della tiroide in ambito non solo provinciale ma regionale; da anni tiene un corso di chirurgia a cui convergono da tutta la Regione e anche da fuori regione.
Primario a scavalco
Ma secondo indiscrezioni l’ORL del Santo Spirito sarà guidata dopo le sue dimissioni da un primario a scavalco proveniente da un altro ospedale dell’ASL. Da Tortona, pare, o da Acqui.
Una reggenza che fa temere che sia l’anticamera dello smantellamento del primariato e porti la sanità e l’ospedale casalese su un livello di prestazioni e di professionalità progressivamente più modesto e quindi meno competitivo, a vantaggio forse dell’offerta privata e degli altri ospedali della zona, a svantaggio, certamente non dell’offerta di servizi per il territorio.
Del resto negli ambienti sanitari il malcontento è palpabile e sono ormai proprio molti medici e operatori della sanità a parlare di una «politica per la trasformazione dell’ospedale di di Casale in un ambulatorio».
E il fatto che non ci sia neppure in cantiere il concorso per la nomina del nuovo primario non lascia certamente tranquilli.
L’ufficio stampa dell’ASL, in qualità di portavoce del dirigente Mario Pasino (con il quale non è stato possibile parlare) ha in un primo momento smentito che il primario avesse davvero intenzione di lasciare l’incarico, ma ha poi confermato che Singarelli andrà in pensione ad aprile, precisando che «non ci sono allarmismi e la situazione sulla base della riorganizzazione di aprile si metteranno a posto le cose, visto che non ci sono più i limiti per le strutture complesse...»
Quanto al concorso Pasino intende attendere aprile per la riconferma triennale dell’incarico (anche il suo scade a fine marzo) e questo - dice l’ufficio stampa è un «concorso veloce». Peraltro, sempre secondo la dirigenza dell’ASL, bandire il concorso quando il primario è ancora in servizio sarebbe indelicato. Secondo altri però la prassi è normalmente proprio quella di anticipare i tempi e attivare le pratiche prima delle dimissioni del titolare, in modo da ridurre al minimo il periodo di «vacanza» alla guida dei reparti, visto che mediamente occorrono 5-6 mesi per portare a compimento l’intero iter e arrivare alla nomina del nuovo responsabile, anche perché «bisogna chiedere la deroga per riassegnare la struttura complessa alla Regione e adesso», precisa lo stesso ufficio stampa «la deroga non è stata chiesta perché il primario potrebbe ancora ripensarci...».
Ma non sarebbe più semplice chiederglielo e regolarsi d conseguenza?
Il commento del vicesindaco
«Mi auguro che siano stati fatti tutti i passi con il dottor Singarelli per mantenere una altissima professionalità al Santo Spirito; se non fosse così si aprirebbe di nuovo capitolo triste che dimostra come l’ospedale di Casale sia tenuto in scarsa considerazione dall’ASL Alessandrina», dice il vicesindaco di Casale Beppe Filiberti, che in questi giorni fa le veci del primo cittadino in quanto Demezzi è influenzato e che nel giorni scorsi aveva preso parte all’incontro con l’assessore regionale Paolo Monferino, nel corso del quale era stata sollevata proprio la questione della carenza di personale al Santo Spirito.
E anche qui il problema di fondo sarebbe la carenza di medici nel reparto (due più il primario) che devono far fronte all’attività di corsia (tredici posti letto in comune con Oculistica), a quella chirugica, ambulatoriale e garantire la reperibilità.
Storicamente i medici in reparto sono sempre stati quattro e un nuovo sanitario ora dovrebbe essere assegnato, ma la situazione con le dimissioni del primario resterà difficile.
Da tempo sono poi complicati anche gli esami audiometrici, sempre per la mancanza dei tecnici. S è supplito in parte con un borsista che però a fine 2011 ha trovato un incarico fisso a Torino. Dalla prossima settimana dovrebbero ripartire gli esami fermi o con il distacco di un audiometrista dall’ospedale di Tortona.
In questo momento chi deve fare una verifica dell’udito sta in lista di attesa oppure va altrove, a Vercelli o ad Alessandria, in altre strutture sanitarie.