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Previsioni meteo

Clima mite e temperature sopra la media: un accenno di primavera in Monferrato

Ma ci sono problemi all'ambiente

Clima mite e temperature sopra le medie stagionali. L’inverno monferrino presenta sorprese se si pensa che questo dovrebbe essere il periodo più freddo dell’anno (poco più di una settimana fa erano i giorni della merla!).

Invece oggi, martedì 11 febbraio, le temperature parlano di una massima di 19 gradi mentre la minima oscilla tra i quattro e i sei gradi. Secondo il bollettino di Arpa Piemonte le previsioni sono «cielo sereno o poco nuvoloso con addensamenti anche consistenti sui settori alpini nordoccidentali». Anche domani, mercoledì, le temperature si assesteranno tra i 15 gradi (la massima) e due gradi (la minima). Mentre l’Europa del Nord sta affrontando bufere di vento e pioggia, freddo e gelo, in Monferrato si respira aria di primavera.

Ma questo clima un po’ pazzo sta portando qualche problema. A segnalarlo è Coldiretti Alessandria: «Continua sul territorio la lotta alla processionaria del pino dove sono iniziati nei giorni scorsi gli interventi di disinfestazione. La comparsa già a gennaio e febbraio della malattia - afferma il presidente Mauro Bianco è di certo uno degli effetti del clima impazzito e di temperature primaverili anche nei mesi che dovrebbero essere i più freddi dell’anno. Purtroppo, l’albero attaccato dal parassita, se non curato adeguatamente e in tempi brevi, muore. L’aspetto più preoccupante di questa emergenza però, è la pericolosità,  per l’uomo e per gli animali, di larve e bruchi, a causa dei peli altamente urticanti».

A volte il problema è stato sottovalutato «e sta diventando una criticità per chi fa jogging o passeggiate all’aperto. La processionaria è pericolosa in particolare anche per gli animali domestici che possono inavvertitamente ingerirla e soffocare».

«Non va creato un clima di allarmismo ma è importante intervenire, non solo per la salute delle persone, ma per proteggere le piante – aggiunge il direttore Roberto Rampazzo -. A tutela della salute pubblica ci uniamo all’invito rivolto dalle amministrazioni comunali chiedendo ai proprietari delle aree in cui l’insetto si è diffuso, sia sui rami di pini, querce, larici, cedri che nel terreno, ad eseguire verifiche e ispezioni, e quindi rimuovere e distruggere i nidi, operazione non semplice, che prevede il taglio manuale dei rami colpiti e la bruciatura dei bozzoli spesso dovendo ricorrere a ditte specializzate. Soprattutto i bambini, ma anche cani e gatti, vanno tenuti a debita distanza».

La processionaria si è adeguata ai cambiamenti climatici e ha sviluppato una certa resistenza anche agli inverni più rigidi, riducendo il tasso di mortalità e arrivando a riprodursi anche due volte all’anno. L’insetto, chiamato così per la particolare caratteristica dei vermicelli di spostarsi da una pianta all’altra come «in processione», esiste da sempre in Piemonte e nell’Alessandrino, soprattutto nei parchi e giardini ma negli ultimi anni la sua presenza è notevolmente aumentata.


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Silvio Morando

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