A causare l’incidente avvenuto l’estate scorsa nel fatidico “incrocio della morte” a Villabella, nel quale perse la vita una giovane educatrice scolastica, secondo il p.m. Riccardo Ghio della Procura di Alessandria, fu Giustino Loforte, 24enne agente della Polizia Stradale.
Il magistrato, ultimata la fase istruttoria, aveva chiesto il rinvio a giudizio del poliziotto con l’accusa di omicidio colposo. Nell’udienza preliminare davanti al gup Stefano Moltrasio, Loforte ha patteggiato 1 anno 10 mesi di reclusione con la condizionale.
L’incidente si verificò la notte tra il 17 e il 18 agosto 2011, all’incrocio tra le provinciali Valenza-Mirabello e Pomaro-San Salvatore, nei pressi della frazione valenzana. Paola Davite (nella foto), 23 anni, dopo aver trascorso la serata con il fidanzato Cristiano, casalese, istruttore di tennis, e un gruppo di amici, stava tornando a casa - abitava a Fosseto di San Salvatore con i genitori Gianfranco, idraulico, e Angela, dipendente della casa di riposo di San Salvatore, e con il fratello maggiore Stefano, campione di triathlon - a bordo della sua Peugeot 206.
Proveniente da Pomaro, giunta all’incrocio, si scontrò con la Golf condotta dal Loforte che, libero dal servizio, veniva da Valenza. Nell’impatto violento l’utilitaria della ragazza venne sbalzata dalla sede stradale: per Paola Davite non ci fu scampo e morì sul colpo. Il personale del 118 non potè fare altro che constarne il decesso: per estrarre il corpo senza vita della ragazza dalle lamiere contorte fu necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco, giunti sul posto con i Carabinieri di Valenza che si occuparono degli accertamenti.
Anche il giovane poliziotto rimase ferito, in modo non grave e venne ricoverato all’ospedale di Alessandria.