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Maksym Malinnikov e Dmytro Rudyi
Ciclismo: due giovani nazionali ucraini nella squadra Lan Service Gran Monferrato
Domenica 13 potrebbero già partecipare al challenge di Fubine

Sport monferrino in prima linea nella solidarietà e negli aiuti a favore dell’Ucraina. La squadra ciclistica Lan Service Gran Monferrato (che proprio domenica 13 marzo a Fubine sarà protagonista al challenge Gran Monferrato-Pella Sportswear) sta ospitando due giovani corridori ucraini: Maksym Malinnikov (20 anni) e Dmytro Rudyi (19).
Spiega il team manager, Gianni Pederzolli: «Al momento dell’inizio della guerra Maksym e Dmytro si stavano allenando con la nazionale ucraina in Turchia. Diciamo subito che se tornavano a casa avrebbero smesso di correre per finire in mezzo ad un conflitto bellico magari imbracciando armi, nonostante la loro giovane età». Pederzolli viene contattato da Ruslan Pidhornyj, suo amico, ex ciclista di fama internazionale, che ora si occupa proprio dei corridori ucraini: gli lancia l’appello, colto immediatamente.
«Ci siamo subito dati da fare. La Federazione ha reso possibile questo trasferimento: dalla Turchia sono arrivati a Malpensa e in breve tempo eccoli a Casale». Però non per tutti i tempi sono stati così veloci: «Da Kiev - puntualizza Pederzolli - abbiamo ricevuto nell’arco di 20 minuti i permessi per entrare nella squadra e per farli correre. Da Roma stiamo ancora aspettando». Quindi difficile vederli gareggiare a Fubine anche se ci sono le speranze dell’ultimo momento.
Malinnikov e Rudyi sono originari di una zona vicino alla capitale ucraina. Al momento, dalle notizie che apprendono dalle loro famiglie, quel territorio non è stato ancora coinvolto nel conflitto ma la paura è grande. Nell’immediato futuro però c’è l’Italia, il Monferrato. La squadra ha messo a disposizione un appartamento dove alloggiano e il futuro dei due ciclisti potrebbe tingersi nel nostro tricolore e dei colori di Casale: «Oltre ad essere al sicuro, Maksym e Dmytro devono saper sfruttare questa occasione per la loro carriera sportiva: l’Italia come il Belgio è il massimo per la formazione dei giovani ciclisti» dice Pederzolli. Per loro sono giorni molto concitati, fitti di impegni (sono stati anche a Villanova per la prova caschi alla Suomy Sport) ma hanno rivelato grande capacità di adattamento.
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