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Dalla Regione Piemonte
Cinquecentomila euro per le tartufaie
Querce, pioppi, salici, tigli, carpini e nocciolo

In Regione la terza commissione (presieduta da Claudio Leone) ha approvato la delibera per la concessione delle indennità per conservare e valorizzare il patrimonio tartufigeno piemontese. Lo stanziamento – ha spiegato l’assessore alle Foreste, Fabio Carosso - è di circa 500.000 euro (proveniente dal fondo dei tesserini della raccolta), verrà assegnato 18 euro per ogni pianta sotto le quale è stato dimostrato che, negli ultimi tre anni, è avvenuta la raccolta del “Tuber magnatum”, fino a un massimo di 25 piante a ettaro.
Per ottenere l’indennità vengono considerati gli esemplari di alcune specie di querce, pioppi, salici, tigli, carpini e nocciolo che hanno una riconosciuta capacità di favorire la crescita dei tartufi. Possono presentare la richiesta i proprietari dei terreni o quanti conducono le superfici boschive interessate. I beneficiari devono impegnarsi, per cinque anni, a mantenere gli alberi secondo un Piano di coltura e conservazione, permettendo, nel contempo, la libera raccolta del “Tuber” ai cercatori muniti di tesserino nelle zone dove le piante sono radicate. Non possono ottenere il contributo gli esemplari che ricadono nelle tartufaie controllate, in quelle coltivate e, in generale, dove non è possibile effettuare la ricerca e la raccolta libera.
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