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  • 15 luglio 2019
  • Casale Monferrato

Rapporto Intesa Sanpaolo

Distretti Italiani: il sedicesimo posto è del Monferrato

Per il vino insieme a Langhe-Roero

La banca Intesa Sanpaolo presenta regolarmente da tempo dei rapporti annuali dedicati all’economia e alla finanza dei distretti industriali, effettuando anche delle efficaci selezioni dei più interessanti modelli in atto. E così effettua anche delle classifiche dei migliori casi presi in esame. Ad esempio un recente rapporto classifica i 20 distretti italiani migliori e li localizza così: 10 sono nel Nord-Est, 6 nel Nord-Ovest, 2 nel Centro e 2 nel Sud. A livello settoriale, prevalgono quelli metalmeccanici (12 su 20). Ai primi tre posti di questa classifica ci sono la gomma del Sebino bergamasco, la pelletteria e calzature di Firenze e i dolci di Alba e Cuneo. Tra i distretti emergenti, si segnalano lo sviluppo del comparto della componentistica auto nel torinese e nel bresciano della cosmetica in Lombardia.

Una precedente graduatoria ci aveva selezionato altri 20 distretti “migliori per performance di crescita e redditività”,con in testa questi cinque distretti: 1) Occhialeria di Belluno; 2) Gomma del Sebino Bergamasco; 3) Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene; 4) Salumi di Parma; 5) Meccatronica dell’Alto Adige. E al numero 16 della lista abbiamo il distretto dei Vini i Langhe, Roero e Monferrato. Appena dopo, al numero 17, per restare in Piemonte, abbiamo il distretto della Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia.

Le ricerche e gli studi di Intesa Sanpaolo

I principali approfondimenti effettuati da Intesa Sanpaolo (Direzione Studi e Ricerche) hanno riguardato la traformaziome dei distretti negli ultimi dieci anni, in termini di struttura dimensioriale e settoriale, esternazionalizzazione produttiva, diffusione di marchi, brevetti e certificazioni, distanza dei mercati di sbocco. E specificamente gli approfondimenti hanno poi riguardato la mappatura dei prodotti DOP e IGP presenti nei distretti, la “nuova” meccanica italiana, il legame tra filiera ICT (acronimo di Information and Communications Technology) e tessuto produttivo locale, l’imprenditoria giovane e femminile, la nascita di nuove specializzazioni distrettuali ( viene citato il caso della cosmesi). Il rapporto annuale sui distretti, ricordiamo, è illustrato dal chief economist di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice e dal responsabile della ricerca industry & banking Fabrizio Guelpa.

Vediamo ancora brevemente la distribuzione territoriale di quelle che vengono chiamate imprese champion distrettuali (secondo la fonte Intesa Sanpaolo Integrated Database). A livello geografico, primeggiano il Nord-Ovest (con sei distretti) e soprattutto il Nord-Est (dieci) guidato dal Veneto con sei aree distrettuali. Il Centro e il Mezzogiorno seguono con due distretti ciascuno. Vi è una elevata prevalenza di distretti della metalmeccanica (dodici) che hanno potuto contare su un mercato interno in ripresa (spinto anche dagli incentivi fiscali) e su buone condizioni di domanda estera. Sono poi presenti quattro distretti agro-alimentari, due del sistema moda e due specializzati in gomma e plastica.


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Veronica Spinoglio

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