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• Scuola
• 14 giugno 2023
• Casale Monferrato

“L’età da inventare”. Questo, non solo il titolo di uno spettacolo, ma anche un progetto di analisi, conoscenza e approfondimento legato ad un bisogno sociale crescente, nonché la narrazione di un’evenienza concreta con cui fare presto i conti, o meglio, da riconsiderare per il valore umano, culturale e sociale che riveste. Ad accendere i riflettori sulla numericamente crescente terza e quarta età, nel suggestivo cortile della Casa di Riposo, sono stati, giovedì scorso, gli studenti del Laboratorio Teatrale del Balbo che, prendendo a prestito il titolo del libro di don Vincenzo Paglia, hanno mosso le coscienze, quindi, i pensieri, i sentimenti e le responsabilità.

Attraverso la recitazione, quella forte ed empatica, mai approssimativa e sempre diretta, tagliente, che non teme di sbattere in faccia verità, anche le più scomode, i giovani liceali sono partiti da molto lontano, andando a risvegliare eroi e personaggi della mitologia greca, come Edipo, Creonte e Antigone, per liberarsi dell’apatia e risvegliare coscienza e impegno.

Un progetto lodevole nato dalla collaborazione scolastica, civile e sociale fra il Balbo, il Pon “Teatro e spettacolo di ieri e di oggi”, la Città di Casale, il Dementia Friendly e la Casa di Riposo, con l’obiettivo di dare visibilità alla vecchiaia, età troppo spesso emarginata, dimenticata e ritenuta inutile, se non addirittura scomoda. In un perfetto gioco di alternanze temporali, si sono succedute narrazioni, ora monologiche ora corali, intervallate da brani cantautorali di Claudio Baglioni (‘I vecchi’) e Renato Zero (‘Vecchio’). 

Prolungati applausi dal numeroso pubblico presente anche per la direzione artistica e regia della Casorelli, definita in stretta sinergia con la referente del progetto, la professoressa Adriana Canepa, supportata dalle colleghe Silvia Torchio e Patrizia Biasco.