Camionisti “schiavizzati”: rinviati a giudizio i titolari di una ditta di Villanova
Estorsione, violenza privata e falso. Sono le accuse con cui i giudici del Tribunale di Vercelli hanno rinviato a giudizio i titolari di una ditta di autotrasporti con sede legale a Torino e, pare, sede operativa a Villanova, anche se in paese nessuno ha saputo fornire indicazioni sulla localizzazione della società.
A finire nei guai tre persone, tutte originarie del Vercellese, delle quali sono state rese note solo le iniziali: A.B., 48 anni, e S.S., 38 anni, residenti in Monferrato, e B.M., 55 anni, che abita nel Biellese. I tre indagati - ora imputati - erano stati denunciati dalla squadra di polizia giudiziaria della Polizia Stradale di Vercelli al termine di un’indagine, ribattezzata “Operazione No Limits”, iniziata due anni fa.
Secondo l’accusa i titolari della ditta costringevano i dipendenti - una dozzina - a turni di lavoro massacranti: gli autisti infatti rimanevano sui camion fino a quindici ore al giorno, obbligati tra l’altro ad utilizzare due fogli di registrazione dei cronotachigrafi per eludere i controlli, violando così le normative di sicurezza previste per coloro che guidano mezzi pesanti. E se qualcuno protestava, scattavano le minacce di ritorsioni e il licenziamento. Qualche giovane autista se n’era andato, altri con famiglia a carico, avevano continuato a subire.