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  • 11 settembre 2009
  • Alessandria

"Pomodoro e patata da industria, mercato in caduta libera"

"Per pomodoro e patata da industria il mercato è in cadita libera". Lo sostiene la Coldiretti alessandrina, rilevando che l’andamento climatico ha ulteriormente compromesso settori già in crisi: «In molte aree la produzione è completamente irrecuperabile». Dice il presidente provinciale Lorenzo Galante: “La campagna di raccolta di quest’anno ha messo in evidenza una situazione molto preoccupante per i produttori locali di pomodori e patate da industria. La situazione è ancora più pesante se si pensa che mentre i nostri pomodori rimangono nei campi, quelli provenienti dalla Cina invadono il mercato italiano senza alcun rispetto delle norme di sicurezza alimentare, tutela del consumatore e standard di confezionamento ed etichettatura.” Infatti, l’anomalo andamento climatico di quest’anno, con piogge intense e continue fino alla metà del mese di maggio, non ha consentito di effettuare una regolare campagna di trapianti del pomodoro da industria, con la conseguenza che molte di queste operazioni sono state avviate con notevole ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Successivamente, le alte temperature fatte registrare ad agosto, hanno accelerato il processo di maturazione delle bacche, e quindi si è registrato un forte accorciamento e concentramento della fase di raccolta. La Coldiretti alessandrina, che rileva molte lamentele legate alle difficoltà di raccolta e consegna del prodotto all’industria, chiede a tutti i produttori che stanno vivendo queste complicazioni, di segnalare immediatamente agli uffici Coldiretti la propria situazione affinchè le organizzazioni professionali competenti possano intraprendere azioni di pressione ai rispettivi stabilimenti di lavorazione per un corretto ritiro del prodotto. “Se il mercato del pomodoro versa in condizioni critiche non sta certo meglio quello pataticolo il quale, nella provincia alessandrina in particolare, è addirittura in caduta libera. – aggiunge il direttore provinciale Simone Moroni – Una situazione che, in un panorama già particolarmente desolante aggiunge un altro tassello molto preoccupante per l’economia provinciale”. In un momento in cui il prodotto fresco è ormai stato raccolto ed interamente ritirato, il mondo commerciale sta pagando delle partite di patate a 10 centesimi al chilogrammo: da registrare, comunque, una media provvisoria bassa, intorno a 13-14 centesimi al chilogrammo. Anche per la patata da industria non è un periodo roseo: il prodotto fatica infatti a trovare collocazione nonostante i contratti, in quanto si sono verificate due circostanze negative per il nostro mercato quali l’anticipo della produzione francese e tedesca (peraltro di ottima qualità) e la scarsa qualità, invece, della produzione piemontese, risultante avere diversi difetti.

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Lorena Balbo

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