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Sabato scorso
Lo sferisterio di Moncalvo intitolato a Roberto Carni
La cerimonia ufficiale alla presenza di parenti e autorità
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“Da oggi nel nostro sferisterio avremo per sempre con noi, al nostro fianco, il caro Roberto”. Con queste parole cariche di emozione il presidente della “Tamburellistica Moncalvese” Andrea Pastore ha scoperto la nuova targa in ricordo all’indimenticato Roberto Carni, scomparso lo scorso autunno.
Sabato 24 giugno, di fronte a un folto pubblico di amici, appassionati di tamburello, ex giocatori e autorità del territorio, Moncalvo ha reso onore a uno dei suoi figli più conosciuti in città per la passione sportiva che ne ha contraddistinto tutta la vita, in modo particolare per lo sport più caratteristico delle nostre colline: il tambass. La “Fossa dei leoni” dove ancora sembra di sentire la sua inconfondibile voce e cadenza, da sabato per gli appassionati e gli addetti ai lavori porterà il nome di Roberto Carni. L’idea di intitolare a lui lo sferisterio era partita a novembre scorso dall’associazione “Tamburellistica Moncalvese” che aveva inoltrato la richiesta tramite il presidente Andrea Pastore all’amministrazione comunale.
Tanta la commozione da parte non solo della moglie Adriana, delle figlie Erika e Claudia e dei nipoti, ma anche dei tanti presenti giunti per ricordare l’amico, il dirigente, il giocatore, il tifoso. “Roberto aveva una parola di incoraggiamento, un consiglio mirato per ogni giocatore”, ha ricordato Pastore. “Era un uomo da campo, un profondo conoscitore del tamburello e di tutti i segreti dei diversi sferisteri nei vari paesi”, ha detto con grande commozione l’amico Enrico Bacchiella accompagnato da uno dei giocatori più forti di tamburello degli ultimi anni, Fulvio Natta. A introdurre la celebrazione è stato Mimmo Basso, presidente comitato provinciale tamburello, che ha raccontato diversi aneddoti che riguardavano Carni, le esperienze vissute insieme e le partite, soffermandosi in modo particolare sull’ironia che contraddistingueva Carni, suscitando commozione tra i presenti. Il sindaco Christian Orecchia ha ricordato l’importanza di persone come Carni “un ingranaggio fondamentale di quell’associazionismo e volontariato che regge e tiene vive le nostre tradizioni”.
Lavinia Saracco, delegata CONI di Asti ha sottolineato come la figura di Carni debba essere d’esempio ai giovani che possono così portare avanti le nostre tradizioni. Anche il presidente nazionale Fipt, federazione italiana palla tamburello, Edoardo Facchetti, ha rimarcato quanto la passione delle persone “possa fare di concreto per la collettività”. Commosso anche il ricordo dell’ex sindaco Aldo Fara: “Moncalvo deve ringraziare Roberto per tutto quello che ha fatto per lo sport della nostra città”. “Gavava ‘l fià”, toglieva il fiato, ha proseguito Fara parlando di Carni: “era talmente insistente quando voleva fare qualcosa che alla fine dovevi farla per forza perché lui non mollava mai, ma alla fine aveva sempre ragione”.
Franco Binello, giornalista ed esperto di tamburello, ha ricordato l’umanità e la passione di tanti grandi appassionati di tamburello che come Roberto non ci sono più ma che hanno segnato profondamente questo sport. “E’ stata una giornata memorabile, non potevamo chiedere di meglio per ricordare papà”, hanno detto le figlie commosse.
Originario di Castell’Alfero, Carni da giocatore è stato presente alle finali disputate dal Moncalvo nel 1984 e 1985, poi da presidente e tecnico si è aggiudicato il titolo nel 1988, nel ’90 e nel ’97. La giornata è stata conclusa dall’incontro dimostrativo che ha visto scendere in campo la formazione della Tigliolese di Serie A e i ragazzi della locale società moncalvese.
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