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La torta di nocciole secondo la ricetta “della nonna”

DOVE SI TROVA - La torta di nocciole (Deco di Murisengo) si trova alla Pasticceria Quilico in via Umberto I, n. 76 a Murisengo Piccoli segreti, grandi sapori per la Torta di Nocciole di Murisengo secondo il “metodo della nonna”, una ricetta antica, preparata oggi come un tempo nell’antico borgo del paese monferrino. Un prodotto da forno tra i più apprezzati della tradizione dolciaria piemontese, le cui origini risalgono al Cinquecento quando, in Piemonte, raggiunse un grado di autorevolezza e raffinatezza senza precedenti. L’arte dolciaria piemontese conobbe presto il suo sviluppo diretto verso la via maestra: nel corso del Seicento, i dolci divennero sempre più soffici, leggeri e raffinati. Con il passaggio dal miele allo zucchero, in Piemonte si aprì un ricco ventaglio di prodotti dolciari. Nacquero così la pasticceria casalinga e l’industria dolciaria. Nella seconda metà dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, trovò dignità commerciale la torta, inizialmente preparata per grandi occasioni e per le feste, come ricorrenze religiose o di famiglia. Le prime torte erano fatte con ingredienti base quali farina, burro, uova e zucchero a cui si aggiungevano altri ingredienti che si attingevano dalle risorse che il territorio metteva a disposizione, come le nocciole, tra le altre. In questo contesto storico e culturale anche a Murisengo, alla fine dell’Ottocento (1880) nacque il primo panificio che a poco a poco, si trasformò in pasticceria artigianale dove venivano impastate le prime torte di nocciola. Parliamo della Pasticceria Quilico - oggi gestita dalla signora Germana insieme al figlio Cesare - giunta alla quarta generazione. Una pasticceria artigianale i cui prodotti, la torta di nocciole in primis, sono fregiati del marchio di Eccellenza Artigiana Piemontese e della De.Co., la Denominazione Comunale recentemente conferita dal Comune di Murisengo. Ma perché è considerata speciale questa ricetta? Il segreto della torta di nocciole di Murisengo è nascosto nel metodo di produzione che punta su una combinazione calcolata di ingredienti e sulla metodologia di impasto e di lievitazione mirate a consentire una maggiore conservazione (fino a 3 mesi), per un prodotto naturale realizzato senza conservanti. Importante la lievitazione naturale dell’impasto messo a riposare tre ore accanto a fonte di calore moderata, naturale e costante ricoperto da un canovaccio di canapa, ideale per la giusta traspirazione dell’impasto e conservazione del perfetto grado di umidità. Pochi e semplici passaggi per ottenere un prodotto di eccellenza che ben si coniuga a vini dolci della terra monferrina come il Moscato e la Malvasia, ma anche ad un secco e, perché no, ad una pallina di gelato alla crema oppure ancora, ad una morbida colata di zabaglione, meglio tiepido. Un dolce che ben si presta, nella sua raffinata sobrietà, per qualsiasi occasione, dal dessert al tea time fino alla “meditazione” con in mano un dorato calice di passito o di morbido chinato.

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Marco Imarisio

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