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  • 06 aprile 2011
  • Casale Monferrato

Fondo Ottavi: un progetto per valorizzarlo in occasione del 150° dell’Unità d’Italia

Tra il prestigioso e vasto patrimonio della Biblioteca Civica “Canna”, il Fondo Ottavi riveste sicuramente un posto di prim’ordine: circa 3 mila 400 volumi, oltre a opuscoli, periodici e parte del fondo bibliografico. Il prezioso fondo risale al 1989, quando Mauro Ghisolfi, erede della famiglia Ottavi, decise di donarlo alla biblioteca. Oggi, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (il cui periodo storico coincide con l’attività e le vicende della famiglia Ottavi), allo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio posseduto e farne conoscere l’attualità degli argomenti trattati, attraverso studi e ricerche dei vari aspetti storici, socioeconomici e culturali del territorio, si è deciso di proporre due interessanti iniziative. La prima riguarda la ristampa anastatica di un volumetto particolarmente raffinato, posseduto nell’edizione del 1859, dal titolo I segreti di don Rebo. Lezioni di agricoltura pratica compilate da G. A. Ottavi Professore d’agricoltura. La seconda, invece, è l’istituzione di un concorso video dedicato ai giovani. Il progetto è finanziato dal Comune di Casale Monferrato, Assessorati alla Pubblica Istruzione, alla Cultura e alla Gioventù, e dal circolo culturale “Ottavi”: «Lo sforzo economico per questo progetto è elevato – ha voluto sottolineare il sindaco Giorgio Demezzi -, ma crediamo fortemente che investire sulla cultura e la valorizzazione del proprio patrimonio sia il segno di un’amministrazione attenta al futuro. Oltre al nostro contributo e a quello del circolo Ottavi, speriamo che anche la Provincia di Alessandria e qualche fondazione bancaria, cui abbiamo già inviato la domanda, vogliano finanziare il progetto». Ristampa volume Il libro, stampato con un’elegante legatura di pelle, presenta i tagli di testa, davanti e di piede finemente decorati in oro e la controguardia in stoffa con la dedica a Giuseppe Antonio Ottavi da parte dei suoi allievi ed amici, nell’anno 1862. I tagli così eseguiti ricordano le legature rinascimentali e danno al volume un tocco di grande eleganza, che ha motivato l’idea di effettuare una ristampa. «Il volume – ha spiegato l’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Giuliana Romano Bussola -, nonostante risalga a fine del XIX secolo, presenta tutte le caratteristiche di un manuale moderno, con consigli pratici per la soluzione di grandi e piccoli problemi inerenti alla vita che si svolge in campagna. I temi trattati sono tra i più vari e vanno dagli “aforismi sull’educazione dei bachi da seta” ai “concetti di contabilità”, fino alla “organizzazione e direzione del personale”. Un testo quindi che potrà essere divulgato, una volta ristampato, non solo tra gli studiosi e gli storici, ma anche ai semplici appassionati all’argomento». Per la ristampa ci si affiderà sicuramente ad un editore del settore, affinché la qualità possa essere il più possibile vicina all’originale. Concorso video Altra modalità di valorizzazione che è stata individuata è la realizzazione di un breve video - documentario dedicato al fondo bibliografico “Ottavi”, attraverso un concorso. Il bando sarà rivolto a giovani studiosi, autori e registi, dei quali cinque saranno inizialmente selezionati per sviluppare progetti che abbiano come tema i personaggi e le opere della famiglia di agronomi e giornalisti come gli Ottavi, e precisamente il padre Giuseppe Antonio, ed i figli Edoardo e Ottavio, con tutte le concrete e visibili relazioni a livello territoriale. Sulla base della qualità e realizzabilità dei progetti finali presentati, uno sarà scelto e prodotto. «Unire la creatività giovanile con il patrimonio letterario, e culturale in generale, è una sfida affascinante – ha voluto sottolineare l’assessore alla Gioventù, Federico Riboldi -, per questo motivo si è deciso di contribuire affinché il concorso desse la possibilità ai molti ragazzi che si cimentano con la produzione video di potersi esprimere creando un documentario che farà parte, esso stesso, del nostro patrimonio». Il Fondo Ottavi Nel 1989 il sig. Mauro Ghisolfi, erede della famiglia Ottavi dal 1949, rilevata la gloriosa ditta, ha donato alla Biblioteca Civica una parte consistente della Biblioteca degli Ottavi, nota famiglia di agronomi casalesi. Nel 1994 è cominciata la catalogazione del fondo, costituito da c. 3.400 volumi cui si aggiungevano opuscoli e periodici, a cura di una cooperativa bibliotecaria di Torino. Il lavoro è terminato dopo circa due anni. Nel 2001 l’Ass. dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Alessandria con il suo Presidente Francesco Anselmi hanno dedicato tempo e lavoro al riordino degli opuscoli non ancora trattati in sede di catalogazione del fondo. Li hanno inseriti in falconi suddividendoli per argomenti (chimica, concimi, estimo, malattie delle piante, vino e salute ecc.) Nel 2006 Mauro Ghisolfi ha donato ancora una parte del fondo bibliografico e dei mobili appartenuti allo studio di Edoardo Ottavi (1860-1917), uno dei 10 figli di Giuseppe Antonio Ottavi, il quale aveva cominciato a tenere le sue prime lezioni teorico-pratiche dal 1851 come docente della Cattedra di Agricoltura. Edoardo seguì il padre nella strada dell’insegnamento presso la cattedra di agraria, aggregata nel 1863 all’Istituto Leardi, e oltre a ricoprire importantissime cariche, fu deputato “agrario” per 25 anni. Il fondo Ottavi donato alla nostra Biblioteca è costituito dal patrimonio librario della casa editrice Ottavi, da quello della redazione del periodico Il Coltivatore e in parte da quello privato della famiglia Ottavi. Consiste principalmente in periodici, monografie ed opuscoli di argomento agronomico o attinente le discipline agrarie e zootecniche. Si tratta di un patrimonio di alto valore storico, che va dal 1850 al 1930 c. ed illustra i progressi delle tecnologie agricole. Giuseppe Antonio Ottavi Ajaccio, 1818 – Casale Monferrato, 1885 Vita Nacque il 18 ottobre 1818 da Francesco e Maria a Bastelica presso Ajaccio; nel 1842 otteneva il diploma dell’Istituto Agronomico di Grignon; nel maggio 1843 era chiamato a dirigere l’Istituto Agrario di Sandigliano presso Biella; nel 1851 era nominato professore di agricoltura a Casale, dove nel 1855 cominciava a pubblicare il Coltivatore; nel giugno 1859 andava ad Ajaccio a dirigervi quella Pepinière Dèpartementale; nell’aprile 1862 ritornava a Casale, professore di agricoltura, e il 2 settembre 1885 vi moriva, nella tranquilla operosa sua diletta ‘Cardella’. Insegnamento Nel 1851, a Casale, per proposta di Giovanni Lanza, fu fondata la “Cattedra di Agricoltura” che ebbe inizialmente sede a Palazzo Nemours, in Piazza Castello. Ivi G. A. Ottavi, iniziò a tenere le sue lezioni dal 15 dicembre di quell’anno fino a tutto il 1859. Dopo un nuovo periodo trascorso a Ajaccio, Ottavi tornò a Casale nel 1862, e, nel 1864, con Decreto Reale dell’11 ottobre 1863 per i programmi scolastici, la Cattedra di Agricoltura fu aggregata all’Istituto Tecnico ‘Leardi’, allora presieduto da Filippo Mellana. Ottavi insegnò per vent’anni, e le sue lezioni furono seguite non solo dagli allievi del ‘Leardi’. In un’epoca di grande attenzione verso l’istruzione agricola, la cattedra tenuta da Ottavi conferì un grande prestigio alle discipline agronomiche e al Monferrato. La conoscenza, lo studio e le pubblicazioni di Giuseppe Antonio Ottavi in qualità di agronomo sono ancor di più confermate da personaggi come Giuseppe Verdi e Giuseppe Garibaldi, che si rivolsero a lui per consigli e suggerimenti. Edoardo Ottavi Edoardo Ottavi pur essendo stato promotore alla Camera dei Deputati della costituzione di un gruppo parlamentare “agrario”, fu un liberale della vecchia scuola piemontese e a tale movimento politico fu sostanzialmente fedele. Nel Casalese egli appoggiava il liberale prof. Carlo Ferraris, eletto nel 1904 e nel 1909 (legislature XXII e XXIII) nel collegio di Vignale Monferrato. Ferraris fu promotore alla Camera dei Deputati di una proposta di legge contro l'annacquamento dei vini e di altre iniziative contro la produzione dei vinelli; argomenti variamente sostenuti da Ottavi, spesso in polemica col Governo e con la burocrazia romana, sul “Giornale Vinicolo Italiano” . Chi confluì in un tentativo di “partito agrario” fu Arturo Marescalchi il quale, nelle prime elezioni generali col sistema proporzionale, tenutesi nel primo dopoguerra, è eletto, appunto, per un Partito Agrario nel circondario di Casale Monferrato, comprendente gli ex Collegi di Casale, Vignale e Villadeati. Edoardo era morto due anni prima (1917), quando non si era mai parlato di “partito” ma di “gruppo parlamentare agrario” con l'adesione dei Deputati eletti nei collegi a prevalente interesse agricolo. Per quanto riguarda Marescalchi fu lui ad accettare nel 1919 la candidatura nel circondario di Casale per una lista di agricoltori e fu lui, una volta eletto, a tentare di dar vita ad un vero e proprio “partito agrario”. Nel 1921, nell'ambito delle nuove elezioni per la XXVI legislatura, Marescalchi aveva aderito al blocco di “Difesa Nazionale” contro la sinistra, che nel casalese espresse il fascista Edoardo La Torre, il liberale avvocato Domenico Brezzi e, appunto, l'agrario prof. Arturo Marescalchi. Il Partito Popolare, sia nel '19 sia nel '21 aveva eletto l'Onorevole Giovanni Brusasca. Il gruppo “Ottavi” a Casale aveva appoggiato nel '21 il candidato liberale. Peraltro non è attribuibile a Edoardo Ottavi una posizione di “precursore” di un “partito agrario”, ma piuttosto a Marescalchi, il quale infatti fu, durante il fascismo, Senatore del Regno . Benché Marescalchi fosse stato chiamato a Casale nel 1895 dallo stesso Ottavi come collaboratore , tra i due non ci fu mai un pieno accordo. Nel 1911, infatti, Marescalchi per dissapori di vario genere (famigliari, economici, di politica agraria), lasciò gli Ottavi e si mise in proprio. Fondò la Ditta “Fratelli Marescalchi” e una rivista intitolata “Italia Vinicola ed Agraria” che servì a Marescalchi anche come strumento d'opinione per le sue ambizioni politiche. Tra il 1895 e il 1911 la sua convivenza “giornalistica” con Arturo Marescalchi fu di fatto una collaborazione professionale. Si può dunque tranquillamente affermare che nell'ultimo quindicennio del secolo XIX fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale, Edoardo Ottavi fu uno degli interpreti di quegli interessi e di quelle tendenze d'opinione di tendenza liberale che erano proprie dei possidenti terrieri, da quelli medi a quelli maggiori. E la propensione degli Ottavi per la diffusione dell'istruzione agricola, per le cattedre ambulanti, ecc., rivela in loro una tendenza progressista più che conservatrice. Il Circolo Culturale OTTAVI Costituito il 28 settembre del 1982 da Paolo Desana come emanazione dell’Associazione ex Allievi dell’Istituto Leardi di Casale Monferrato, il “Circolo Culturale Ottavi” ha come principali finalità l’onorare ed il ricordare con iniziative concrete nel campo dell’agronomia, della divulgazione tecnico – scientifica e del giornalismo agricolo la famiglia Ottavi, Giuseppe Antonio il padre, Edoardo ed Ottavio i figli illustri. Furono grandi agronomi, divulgatori e giornalisti che operarono nel Monferrato ed in Piemonte, con importanti riflessi a livello nazionale ed internazionale, tra la fine dell’’Ottocento e gli albori del ‘Novecento, ponendo le basi della grande vitivinicoltura della regione subalpina, inventando ed organizzando le famose “cattedre ambulanti” e fondando a Casale storiche testate del giornalismo agricolo italiano, quali “Il Coltivatore” ( 1855 ) ed il “Giornale Vinicolo Italiano” ( 1875 ). Grazie ad un lascito degli eredi della famiglia, notevole è stata dal 1982 l’attività del Circolo del cui Consiglio Direttivo, oltre al Presidente Desana, facevano parte importanti personaggi di quegli anni, ovvero Piero Eccettuato, Vicepresidente, Idro Grignolino, Direttore Culturale, Giuseppe Brambilla, Segretario, e poi, come membri, Mauro Ghisolfi, Vanni Giachino, Giovanni Mombello, Giovanni Ubertazzi e Maddalena Rossini. Tra le più importanti e significative manifestazioni organizzate dal Circolo Colturale Ottavi segnaliamo: la commemorazione nel 1984 del 60° della scomparsa di Federico Martinotti di Villanova Monferrato, il vero inventore della spumantizzazione in grandi contenitori, poi conosciuto come “metodo Charmat”; la celebrazione nel 1985 del Centenario della morte di Giuseppe Antonio Ottavi; quindi, dal giugno del 1987, l’istituzione da parte del Circolo del “Premio Ottavi” che viene assegnato, in successione sino al 2002, ai più grandi personaggi della vitivinicoltura italiana e mondiale, ovvero a Italo Eynard, Mario Fregoni, Vittorio Camilla, Pino Khail, Giuseppe Martelli, Giuseppe Sicheri e Donato Lanati. Nel 1995 collabora attivamente alla celebrazione svoltasi a Casale Monferrato del Centenario della fondazione dell’Associazione della Stampa Agricola Italiana. Un’altra interessante iniziativa del Circolo, questa volta realizzata in collaborazione con la Vignaioli Piemontesi di Alba, è consistita nell’istituzione del “Premio Ottavi Piccole D.O.C.”, assegnata sia a produttori d’eccellenza di questi specifici vini e sia a personaggi famosi ed opinion leader, come il campione olimpionico di Roma Livio Berruti. Il Circolo Culturale Ottavi, in ottemperanza a quanto previsto dalle finalità del proprio statuto, collabora con l’Associazione ex Allievi del Leardi con borse di studio che annualmente vengono assegnate geometri e ragionieri particolarmente meritevoli, così come ad allievi dell’Istituto “Soliva”. Il Circolo è infine disponibile a collaborare con amministrazioni, associazioni e gruppi che abbiano come scopo il miglioramento produttivo e d’immagine del Monferrato e del Piemonte, con particolare riferimento alla valorizzazione delle produzioni tipiche del territorio. Casale Monferrato, 06/04/2011

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