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Lunedì 18 ottobre

Contratto di lavoro del settore orafo: conferenza in piazza Gramsci a Valenza

Promossa da FIM, FIOM e UILM Alessandria

«Il distretto valenzano ha assunto in Italia una notevole importanza con l’insediamento di Bulgari che non solo è diventata la prima azienda a livello occupazionale della provincia in ambito metalmeccanico (740 dipendenti), ma ha anche cambiato il tessuto produttivo della città, con la lavorazione conto terzi che garantisce lavoro a molte piccole e medie industrie».

A parlare sono Lino Palma della Fim Cisl Alessandria, Anna Poggio della Fiom Cgil Alessandria e Alberto Pastorello della Uilm Uil Alessandria intervenendo sul problema del «CCNL del settore orafo che ha stipendi più bassi sia del contratto metalmeccanico, che di quello tessile (a cui fanno riferimento come settore moda), non è accettabile che la proposta nella trattativa nazionale in corso sia di un aumento pari a 77 euro lorde».

«In realtà tutti che in alcune buste paga le persone hanno superminimi o premi erogati unilateralmente dalle aziende per aumentare i salari dei propri lavoratori, ma non essendo importi che aumentano le paghe base non sono per tutti, sono assorbibili e legati a obiettivi stabiliti dalle aziende. La contrattazione di secondo livello collettiva, quella che dovrebbe integrare il contratto collettivo nazionale, non è presente praticamente dagli anni 70, quando in alcune aziende si riuscì, sindacalmente, ad organizzare i lavoratori per rivendicare quattrodicesima, mensa, ecc…»

«In Bulgari c’è un integrativo condiviso sindacalmente che però ha lasciato fuori la parte economica del premio che viene erogato a livello aziendale, solo ad una parte dei lavoratori e secondo criteri legati alla presenza e valutazioni soggettive da parte dell’azienda. A tal proposito FIM CGIL, FIM CISL e UILM UIL attendono da tempo una convocazione presso Confindustria per discutere questo argomento».

Ma anche nelle altre aziende «purtroppo è complicato raggiungere i lavoratori, in alcuni casi le aziende dichiarano di non avere locali da mettere a disposizione per le assemblee, insomma il sindacato è vissuto con un certo fastidio e soprattutto il salario è molto variabile e individuale, a seconda anche delle esigenze che le aziende hanno nel reperire manodopera qualificata. Questa fotografia è chiarissima in questo periodo a Valenza, dove la manodopera già qualificata ha molta mobilità, mentre sarebbe indispensabile riprendere l’esigenza formativa soprattutto per i giovani neodiplomati».

Infine «i salari così bassi, rispetto ad altri settori, sicuramente non incentivano la scelta nel settore orafo, che invece, come si è visto anche nel periodo peggiore della pandemia, pur accusando contraccolpi, ha tenuto in particolare perché il lusso ha subito meno perdite e perché i grandi brand come Cartier, Bulgari e Damiani hanno reti commerciali internazionali e capacità finanziarie superiori ai piccoli, risultando così in grado di reggere anche l’aumento della materia prima».

Ciò che manca «da parte di tutti gli imprenditori orafi, grandi e piccoli, è valorizzare il lavoro umano di quelle persone che tutti i giorni consentono di avere gioielli il cui valore unitario spesso è superiore al loro stipendio mensile. Per questo bisogna rinnovare il CCNL con aumenti dignitosi per tutti e investire nella manodopera, in particolare quella giovane, che grazie all’innovazione tecnologica, potrà portare avanti la tradizione orafa della nostra provincia».

Lunedì sera a Valenza in piazza Gramsci, angolo corso Garibaldi, si terrà una conferenza stampa unitaria di FIM, FIOM e UILM Alessandria «su questo tema e in quell’occasione verranno distribuiti volantini ai lavoratori e a tutte le persone che interverranno».


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Veronica Spinoglio

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