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  • 15 dicembre 2011
  • Casale Monferrato

I monferrini per la Guida Rossa Michelin Italia

La Guida Rossa Michelin Italia non riserva, da qualche anno, le stelle di merito (tre stelle valgono il viaggio - oggi in Piemonte solo “Al Sorriso” di Soriso-Novara - due stelle meritano una deviazione - come al “Piccolo Lago” nel VCO - una stella indica un’ottima cucina) per le pure buone tavole del Monferrato Casalese (in passato avevamo locali “stellati” a Casale Monferrato e a San Giorgio, in Valle Cerrina, a Montemagno). Ma, per una guida che ha una diffusione di centinaia di migliaia di copie (soprattutto all’estero), essere anche solo segnalati è un riconoscimento e un “invito” di grande rilievo. Vediamo allora, riprendendole da una mappa della guida, quali sono le tappe e i locali segnalati (ristoranti e alberghi) dalla Rossa Michelin 2012 nel nostro Monferrato (come di consueto, il Casalese e una fascia della provincia di Asti orientata su Casale). E cominciamo da Casale Monferrato, dove sono segnalati il Ristorante La Torre (“cucina legata alla tradizione culinaria del territorio e basata su materie prime accuratamente selezionate”) e l’annesso Hotel Candiani (il tutto in “una sapiente ristrutturazione che ha salvato l’originario stile liberty di un vecchio mattatoio del 1913”) l’hotel d’impronta business chiamato, per l’appunto “Business” (“inalterato il calore dell’accoglienza di una gestione diretta”). Passiamo a Camagna Monferrato, in fondo al vicolo Gallina, dove è segnalata la Taverna di Campagna dal 1997 (la cucina è “un connubio tra tradizione, stagione ed estro creativo”) e poi a Mombello Monferrato, dove casa Dubini, oltre al classico Ristorante Dubini (“gestione diretta di grande ospitalità e simpatia”), c’è, da qualche anno, un “albergo ameno” (per dirla alla Michelin) chiamato Ca’ Dubini (una caratteristica cascina ristrutturata proprio in faccia al ristorante, con “ambienti confortevoli in puro stile country”). Nel vicino piccolo comune di Solonghello la guida invita alla Locanda dell’Arte, all’interno di una villa del 1700 (“calorosa accoglienza e gestione diretta”). Restiamo in Valle Cerrina, per salire a Corteranzo, frazione di Murisengo (nella foto), dove le segnalazioni sono due: La Canonica di Corteranzo (all’interno di una casa di fine ‘600, dieci camere, “ambienti raffinati e camere personalizzate, alcune con affreschi”) e il Ristorante Cascina Martini (“ottima e accurata ricerca dei piatti del territorio, a volte anche alleggeriti”). Sconfinando in provincia di Asti, troviamo a Cocconato, nella parte alta del paese, la Locanda Martelletti, anche con ristorante (“proposte piemontesi e toscane, terra di provenienza dei proprietari”). Restiamo sempre in provincia di Asti, prima per l’importante sosta a Moncalvo, dove le segnalazioni della guida sono due: la Locanda del Melograno, che, oltre alle camere molto spaziose (in un edificio restaurato di fine ‘800), dispone di una rivendita di vini e prodotti del territorio e l’Agriturismo Cascina Orsolina (dove “provare l’ebbrezza di vivere in una vera azienda vinicola”, data la vista sui vigneti). Non lontano, in comune di Penango, c’è Cioccaro, dove tutto richiama a uno “storico” anticipatore dell’ospitalità e della buona tavola monferrina, quale Beppe Firato. A Cioccaro troviamo segnalati la Locanda del Sant’Ufficio (35 camere e 5 suites) con l’annesso Ristorante Locanda del Sant’Uffizio da Beppe (“sapori che nascono da una intelligente reinterpretazione della cucina tradizionale piemontese”). Ma poi, creato proprio da Beppe, c’è pure il Relais del Borgo (“un piccolo borgo costruito ex novo con fedeli richiami alla tradizione piemontese, invece è quasi inglese l’atmosfera delle camere, ricche di tessuti e decorazioni”), 12 camere e ristorante. Chiudiamo la rassegna delle segnalazioni monferrine della Rossa Michelin Italia 2012 con la tappa di Montemagno, naturalmente al ristorante La Braja dei Palermino. I sottolineati dalla guida “bei dipinti che decorano le pareti” sono di Antonio Palermino e del figlio. Si aggiunge che “l’arte non si limita ai quadri e trova una propria espressione anche in cucina: proposte (del cuoco Giuseppe Palermino) locali condite con un pizzico di fantasia”. Ma anche ai margini del Casalese non mancano segnalazioni di significative offerte di buone tavole,come, ad esempio, a Castell’Apertole, in comune di Livorno Ferraris, dove c’è il ristorante Balin (“due ambienti in stile rustico-elegante separati un grande camino e piatti della tradizione piemontese”).

Profili monferrini

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Roberto De Alessi

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