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«In barca la mia disabilità sparisce» Veronica Biglia racconta la sua vita

Di Gabiano, trent’anni ad agosto, l’azzurra ha un palmares di tutto rispetto con numerose medaglie conquistate

Non vedevano l’ora che arrivasse. Un centinaio di ragazzi disabili e non, una ventina provenienti da Casale, hanno incontrato domenica 24 giugno, al santuario della Madonna del Trompone a Moncrivello (Vercelli) l’atleta paralimpica Veronica Biglia, di Gabiano, un vanto per il nostro territorio. Trent’anni ad agosto, un bronzo vinto l’anno scorso ai campionati del mondo nei 200 metri svoltisi in Ungheria, un argento in Germania e 13 volte campionessa italiana.

La sua specialità? La canoa polinesiana. L’atleta ha incontrato i ragazzi che hanno preso parte alla manifestazione intitolata «Tromponiadi: vinci la vita con il gioco di squadra», organizzata dai Silenziosi Operai della Croce, figli spirituali del beato di Casale mons. Luigi Novarese, che hanno unito, per il terzo anno, giovani disabili e non, in una giornata all’insegna dello sport e della solidarietà. Vestita con la maglia della nazionale azzurra, Veronica è stata accompagnata dalla mamma e dalla figlia di cinque anni, Emily.

«La disabilità mi ha dato un bagaglio in più e, lo dico sinceramente, mi preferisco di più adesso di prima». Una consapevolezza raggiunta con il tempo, maturata dopo momenti molto difficili. Veronica infatti è finita sulla carrozzella in seguito a una grave complicazione sopraggiunta durante il parto.

«Quanti allenamenti fai al giorno?», «Quanto mangi?», «Ma non cadi in acqua?», «Perché la canoa e non un altro sport?»: sono state tantissime le domande da parte dei ragazzi che per un’ora si sono improvvisati reporter, molto attenti a non perdere neanche una parola della campionessa. E lei, Veronica, sempre con il sorriso, ha risposto a tutti. «Solitamente faccio tre allenamenti al giorno, mi preparo sul lago di Candia Canavese. Dovete sapere che sono un po’ pazza, perché non so nuotare». Eppure, la passione per la canoa è grandissima.

Come mai proprio la canoa? «Ho provato tanti sport, dal tennis al tiro con l’arco, ma nessuno mi ha dato le emozioni che cercavo. È grazie a mia figlia e alla canoa se mi è tornata la voglia di uscire di casa - spiega Veronica - In barca mi sento libera, la mia disabilità sparisce».

Prossimi appuntamenti? «A luglio ci saranno le qualifiche per i mondiali e, se tutto va bene, ad agosto si parte per il Portogallo!».

Il sogno più grande? «Le Olimpiadi di Tokyo 2020».


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