Articolo »

Erano a Fossano

Sono tornati a Casale i due cannoni inglesi

Collocati ai lati del monumento ai giardini della Difesa

Sono tornati a Casale, mercoledì mattina, i due cannoni inglesi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che l’Amministrazione di Casale guidata da Titti Palazzetti, nel 2016, aveva fatto trasferire a Fossano “barattandoli” con due vetrate (una con San Giorgio e il drago e una con San Martino) originariamente appartenenti alla caserma “Nino Bixio”. Trasportati dai militari del 32° Reggimento Guastatori di Fossano, i cannoni sono stati posizionati ai piedi del monumento della Difesa negli omonimi giardini.

I due cimeli storici, provenienti dall’arsenale di Napoli, vennero acquistati nel 1986 dalla Sezione Artiglieri che decise di autotassarsi per l’acquisto del primo cannone per rendere onore a tutti gli ex combattenti su vari fronti europei e africani ed ex partigiani al fianco dell’esercito anglo-americano e per ricordare che a Casale ebbero sede il 1° Reggimento Artiglieria Pesante Campale e un distaccamento del 25° RA da campagna; il secondo cannone venne aggiunto grazie all’impegno economico della Giunta e dell’interessamento dell’allora vicesindaco tenente colonnello Aldo Agatelli.

La storia recente degli spostamenti dei due cannoni ha inizio nel 1998 quando l’allora Giunta Coppo fece spostare i due cannoni, collocati ai lati del monumento ai caduti dei giardini pubblici, nella Caserma “Mameli”. Il 29 ottobre 2010, l’Amministrazione di Giorgio Demezzi decise il loro ritorno al monumento ai caduti dove rimasero fino al 2016 quando la Giunta Palazzetti ne stabilì il trasferimento (il sindaco lo definì «deposito») a Fossano. In quell’occasione nacque un accesso scontro politico che infiammò l’allora minoranza che, nella precedente legislatura Demezzi, aveva riportato i cannoni al monumento ai caduti: l’ex sindaco Demezzi parlò di «procedura assolutamente arbitraria» e «azione fulminea, all’insaputa certo dei consiglieri comunali, forse anche della stessa Giunta e anche senza interpellare le Associazioni d’Arma; la decisione del sindaco non tiene assolutamente conto dei valori per i quali questi cannoni erano arrivati a Casale, usandoli come pura merce di scambio con altro materiale che nulla ha a che vedere con gli stessi valori».

E Federico Riboldi, che aveva tuonato da consigliere di minoranza non esitando a parlare di «vendetta» del centrosinistra, oggi divenuto sindaco non nasconde la grande soddisfazione: «Abbiamo voluto onorare la memoria e le intenzioni di chi li acquistò per testimonianza di un periodo terribile della nostra storia. Il futuro non si costruisce mettendo la polvere sotto il tappeto». 


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Marco Imarisio

Marco Imarisio
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!