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Polizia di Casale

Denunciata banda di ladri bulgari

Diversi i colpi tra Piemonte e Lombardia

La Polizia di Casale ha denunciato un uomo e tre donne, tutti cittadini bulgari

La Polizia di Casale ha denunciato un uomo e tre donne, tutti cittadini bulgari residenti nella Provincia di Milano, ritenuti responsabili in concorso fra loro dei reati di furto aggravato ed indebito utilizzo di carte di credito, e favoreggiamento personale.

Le indagini hanno avuto inizio dalla denuncia di una donna casalese del furto del portafoglio contenente circa 700 euro in contanti e la carta bancomat. I malfattori, riuscendo a carpire il codice PIN della carta, effettuavano un prelievo di 1.500 euro e successivamente, acquistavano smartphone e dispositivi elettronici in alcuni esercizi commerciali cittadini, per quasi 3.000 euro.

Dalle indagini condotte dagli investigatori e dall’analisi dell’itinerario percorso dagli autori dei reati, venivano acquisiti i filmati di alcune telecamere del Comune e dei punti vendita in cui erano stati effettuati gli acquisti. Dalle immagini, gli operatori reperivano elementi fondamentali per l’individuazione dei responsabili, appurando che il gruppo era composto da quattro persone. Una di queste, con funzioni di autista e di “palo”, conducente di una Mercedes classe A, aveva il compito di trasportare i complici nei vari punti della città nei quali effettuare le indebite operazioni con la carta trafugata alla persona offesa.

Il personale del Commissariato, riusciva dunque ad individuare la targa del veicolo, di nazionalità bulgara, ponendo un primo tassello utile all’identificazione dei soggetti di cui si reperivano numerose immagini che consentivano di focalizzarne la fisionomia.

Dopo l'individuazione e la successiva perquisizione sono stati trovati sette cellulari, tutti di valore, compreso fra i 700 ed i 1200 euro cadauno, rubati in alcune Province lombarde qualche giorno prima, nonché ulteriori 3870 euro e 135 franchi svizzeri in contanti.

Tutte le somme reperite, unitamente al veicolo utilizzato, venivano sottoposte a sequestro e gli autori venivano denunciati.


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Marco Imarisio

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