Terra Madre Giovani, contadini a Casale. Accoglienza in occasione dell'Expo dal 3 al 6 ottobre
di Dionigi Roggero
Sono 2500 i giovani al di sotto dei quarant’anni provenienti da 170 paesi che prenderanno parte, dal 3 al 6 di ottobre, a Terra Madre Giovani, la nuova grande sfida lanciata da Carlin Petrini in occasione dell’Expo 2015.
Quella di quest’anno è un’edizione speciale organizzata dalla rete Giovani di Slow Food in occasione dell’Esposizione milanese.
Una rete di contadini, allevatori, pastori, pescatori e artigiani del cibo che si sono dati appuntamento a Milano per discutere concretamente del futuro del nostro pianeta.
L’annuncio era stato dato dal fondatore di Slow Food nel recente incontro all’Auditorium San Filippo di Casale, dove aveva lanciato un appello pubblico alla città, invitata a dare un aiuto concreto all’iniziativa, e parafrasando Pier Paolo Pasolini, aveva detto che “il giorno in cui un paese non avrà più contadini non avrà più storia”.
Nella prima settimana di ottobre all’Expo si terranno le Nazioni Unite dei contadini, ci sarà l’incontro di tanti giovanissimi produttori, gli “umili che garantiscono il pane di domani” proteggendo il suolo, l’acqua e la biodiversità.
Saranno loro a trasformare Milano, nell’ultimo mese di apertura ai visitatori, in una vera capitale mondiale dell’agricoltura e del cibo. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, ha aggiunto Carlin Petrini, perché molti di questi produttori arrivano da paesi poveri e non sono in grado di sostenere le spese di viaggio e di soggiorno.
Di qui l’invito ad attuare una grande e generosa accoglienza per ospitarli e farli partecipare all’evento. L’operazione di solidarietà è già iniziata con un primo contributo della Diocesi, che ha messo a disposizione 500 euro. La raccolta di fondi per il gruppo di giovani provenienti dall’Africa e dall’America Latina, che saranno ospitati a Casale, prosegue all’ufficio Economato al primo piano del Seminario di Casale (piazza Nazari di Calabiana, 1), dove ogni giorno dalle 10 alle 12 è possibile dare un contributo per i giovani contadini impegnati a ridefinire insieme il futuro del cibo.