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Alla scoperta di...
Per Crea e i Sacri Monti le pagine del “NY Times”
Monferrato...oltreoceano

Fra le pagine della testata internazionale “New York Times” è uscito qualche giorno fa un bell’articolo che accompagna i viaggiatori alla scoperta dei Sacri Monti, immersi tra le montagne e colline di Piemonte e Lombardia.
“The Italian Alps are renowned for their stunning scenery, fine wine and good food. But many travelers are unaware that the region also hosts exquisite Renaissance and Baroque art”.
Accompagnata dalle foto di Andrea Wyner, Anna Momigliano racconta la natura e l’arte sbalorditiva che racchiudono, vere “rievocazioni teatrali” a cui affreschi e sculture riescono a dare vita in dialogo con questi luoghi.
“After years of neglect, the Sacri Monti are now experiencing a quiet resurgence, thanks to restoration projects and the popularity of nearby walking trails”. Tra le mete sicuramente maggiormente apprezzate dalla giornalista c’è Crea. «Circondato dai vigneti del Monferrato e fondato nel 1589 da Costantino Massino, priore di un vicino monastero, il Sacro Monte di Crea è arroccato su una collina a pochi chilometri dal paese omonimo. A differenza di altri santuari, le 23 cappelle di Crea sono distanziate l’una dall’altra, collegate da brevi sentieri per un totale di circa 2,5 chilometri. I visitatori sono in parte attratti dal fatto che Crea ha un buon ristorante, il Ristorante di Crea, in un’antica locanda che un tempo ospitava i pellegrini e serve il miglior vitello tonnato (una specialità piemontese a base di vitello, tonno e una salsa ricca e cremosa) che abbia mai assaggiato», racconta nel testo la reporter.
«Un sabato di marzo, il sentiero all’interno del parco del santuario era affollato, ma pochi si avventuravano all’interno per dare un’occhiata alle sue 23 cappelle dietro le grate. È stato un peccato perché la 23ª cappella, con la sua raffigurazione dell’Incoronazione di Maria, è mozzafiato. Un guardiaparco, Franco Andreone, mi ha gentilmente aperto e ho potuto vedere da vicino l’interno della cappella degli inizi del XVII secolo. L’arte all’interno è in gran parte opera dell’architetto e scultore fiammingo Jan de Wespin, noto come il Tabacchetti. Il soffitto è decorato con affreschi e altorilievi di profeti e santi, mentre decine di angeli scolpiti, fissati da una griglia di metallo, scendono dal tetto, in un trionfo di statue fluttuanti sopra le teste dei visitatori», ha concluso così il suo percorso la Momigliano. Un viaggio nel bello del Sacro Monte di Crea, un angolo di Monferrato tra le pagine del NY Times.
Profili monferrini
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