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• Scuola
• 27 febbraio 2021
• Casale Monferrato

Mentre giovedì, tra lacrime e applausi, si svolgevano i funerali di Stato dell’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, la rielaborazione del drammatico evento ha raggiunto la sensibilità, anche, dei più giovani. Tra questi, anche il monferrino Francesco Mauri, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Bocconi di Milano, col sogno di intraprendere una prossima carriera nel Corpo Diplomatico.

Per lui, la vicenda è stata, dapprima, motivo di ripensamento sulle sue ambizioni ma, subito dopo, foriera di rinnovate riflessioni condivise sulla sua pagina Facebook: «Ho compreso che l’ambasciatore Attanasio era, nel senso più pieno del termine, una persona buona, che ha dedicato la vita a servire il nostro Paese, non solo nell’interesse della Nazione, ma anche degli ideali più alti. Sono rimasto colpito dalla sua forza di volontà nel realizzare, nella sostanza e per quanto possibile, i propositi che, spesso, sono limitati alle parole.

È questo lato della diplomazia, ovvero l’impegno nel promuovere risoluzione ai problemi, talvolta irrisolvibili, che colpiscono contesti anche lontani dal sempre più compromesso diritto civile, che mi ha spinto a rispondere, con convinzione, alle preoccupazioni della mia amica, in merito alle mia ambizioni diplomatiche. È, infatti, proprio dalla recente tragedia che - conclude Mauri - dovremmo tutti ripartire per riaffermare, in modo sempre più convinto, l’importanza e il valore della diplomazia (nel grande) e dell’aiuto concreto (nel piccolo), con un animo più idealistico, forse più ingenuo, ma che sicuramente dovrebbe rappresentare lo spirito più alto della diplomazia».