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Casa di Riposo di Casale: votare lo statuto è stata una forzatura

La lettera dell'Associazione soci sostenitori dell'ente

Pier Luigi Pilotti, presidente Associazione soci sostenitori della Casa di Riposo di Casale ci ha inviato questa lettera sulla delicata situazione dell’ente.

I soci sostenitori sono l’emergere storico di una presenza sociale. Si possono così sintetizzare la vera essenza dell’Associazione dei Soci Sostenitori e le motivazioni che hanno mosso gli stessi a far valere i diritti non del singolo ma di una gruppo di persone, che senza interessi personali e liberi da ogni dipendenza politica, ha cercato in questi anni di sostenere le attività della Casa di Riposo.

Durante l’assemblea straordinaria di sabato pomeriggio è stato chiesto al presidente dell’ente, con voto unanime, di non procedere alla votazione della delibera di trasformazione della Ipab, proponendo di istituire una commissione di valutazione al fine di avviare un percorso di analisi circa le possibilità messe a disposizione dalla Legge Regionale 12/2017, in subordine di valutare una più equa distribuzione della rappresentanza in seno al Consiglio di Amministrazione.

La stessa richiesta, con quattro voti favorevoli e un contrario, limitatamente alla sospensione del Consiglio di Amministrazione e alla costituzione di una commissione, è stata formulata dalla Commissione Vigilanza e Garanzia del Comune di Casale Monferrato.

Le aspettative sono state disattese e gli indirizzi inascoltati: nella tarda serata di lunedì il presidente Botta e i consiglieri Gianpaoli e Stura hanno deciso di non dare dignità a quella che sembrava una richiesta tutt’altro che assurda, mettendo ai voti l’approvazione della trasformazione dell’Ipab in azienda pubblica di servizi alla persona.

Ciò che più colpisce di questa vicenda sono la fretta e la forza.

Il dettato legislativo ha stabilito come scadenza, per la presentazione della delibera, il mese di marzo del 2019. Si possono dunque intravedere in questa fretta solo motivazioni politiche in vista delle elezioni amministrative previste per la prossima primavera.

È bene precisare che qualora la Regione approvasse lo Statuto così come deliberato il 15 ottobre entro il 31 dicembre l’attuale consiglio di amministrazione cesserebbe il suo mandato per essere sostituito da uno nuovo, nominato dall’attuale amministrazione; diversamente il Consiglio attualmente in carica decadrà il 31 dicembre 2019.

Vale la pena segnalare che tra i compiti del futuro Consiglio di Amministrazione è prevista la nomina del Direttore dell’Ente.

Quando si parla di questo Ente, prima ancora di scegliere la forma istituzionale, è necessario il coinvolgimento di tutte le parti che hanno un ruolo attivo: la storia ha infatti dimostrato che quando tutti collaborano i risultati sono migliori per la Casa di Riposo e la comunità intera.

Sicuramente c’è l’amarezza per la mutilazione dei soci e per la mancanza di volontà nel cercare una qualsivoglia rappresentanza della società civile, solo per favorire sempre di più chi intende strumentalizzare questo Consiglio.

Non ci hanno lasciato indifferenti le affermazioni false, imprecise e a volte contraddittorie pronunciate da Mario Botta, frutto di superficialità, poca trasparenza e quasi totale assenza di analisi documentale.

Incomprensibile la posizione del membro nominato dall’ASL Roberto Stura che, libero da vincoli di mandato, in maniera imprudente e irrispettosa non ha tenuto conto di quanto emerso dalla Commissione Vigilanza e Garanzia citata.

La Casa di Riposo è un perno dell’azione assistenziale della città e del territorio monferrino e non deve essere uno strumento della politica.

I gravi fatti avvenuti non impediranno ai soci di proseguire con l’attività, a volte silenziosa ma costante, di supporto all’Ente, con lo sguardo sempre fisso agli ospiti e ai suoi operatori.


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Silvio Morando

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