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  • 11 luglio 2011
  • Casale Monferrato

Bachata sul sagrato per salutare Simone Alcuri

Un lungo, fragoroso rombo di motori ha accompagnato Simone Alcuri nel suo ultimo viaggio, dalla chiesa di San Domenico al cimitero, ieri, lunedì. I tanti amici motociclisti hanno voluto salutare il meccanico diciassettenne vittima di un incidente stradale a Pozzo Sant’Evasio, facendo cantare le loro motociclette. Un suono che Simone amava particolarmente. Ai lati della bara, così come su tante magliette degli amici, il numero 53, quello della sua “vespa” bianca. I compagni di vita hanno ricordato Simone e i suoi interessi: oltre alle moto la passione per il ballo latino-americano. In suo onore, gli amici della scuola Crocodile Mambo hanno ballato una bachata al termine della cerimonia, nel piazzale antistante la chiesa. Il feretro, seguito all’arrivo da una ventina di motociclisti, è stato accolto dalle note della banda La Filarmonica di Occimiano (presenti anche i componenti della Banda Musicale di Cereseto e di Santhià) e dalla folla di parenti e ragazzi, che si sono stretti attorno al papà Giacomo e alla mamma Barbara. A officiare la cerimonia, in una chiesa di San Domenico gremitissima, mons. Antonio Gennaro, parroco di San Domenico e vicario generale della diocesi affiancato da don Marco Pivetta, don Mario Fornaro e don Renato Dalla Costa. «Non possiamo non partecipare al dolore per una perdita così straziante, inaspettata, insopportabile - sono state le parole di don Gennaro - Il terribile incidente ci ha strappato un caro amico che si stava preparando alla vita da adulto. Le sue numerose passioni gli hanno permesso di allacciare tanti rapporti e amicizie, come testimonia il fatto di essere così numerosi oggi. La sua vita è stata ricca d’amore per genitori e amici, ma ora si è interrotta perché ci troviamo in balia di tante componenti che non riusciamo a controllare e prevedere. La sua morte deve essere un monito per i giovani che amano la velocità e hanno fretta di spostarsi nel minor tempo possibile da un posto all’altro, ma con conseguenze che spesso non riescono a prevedere. Siamo sicuri che Cristo sarà anche per Simone la vita e la resurrezione». Commovente l’intervento della sua compagna di ballo, Vanessa: «Eri davvero speciale. Ora continuerò a ballare con te al mio fianco. Tu mi aiutavi a non sbagliare i difficili passi della bachata, il ballo che più amavi, adesso mi guiderai dall’alto per aiutarmi a non sbagliare nel difficile ballo della vita». Distrutto dal dolore, il papà di Simone, Giacomo, si è rivolto agli amici del figlio: «Tante volte ho staccato i fondelli a Simone, ma è normale perché sono un genitore. Se anche i vostri genitori vi staccano i fondelli ricordatevi che lo fanno perché vi vogliono bene». Giacomo Alcuri ha anche lanciato un appello a Francesco, il conducente dell’auto con cui Simone si è scontrato giovedì notte. Non c’è rabbia n’è rancore nelle sue parole, solo un immenso dolore. «Il pensiero va al padre di Francesco, siamo due famiglie distrutte, anche se la nostra lo è di più. Voglio mandare un pensiero anche a Francesco. Di te mi hanno parlato tutti bene, mi hanno detto che sei un bravissimo ragazzo. So che non l’hai fatto apposta. Però ti voglio dire che, anche se non hai deciso di far del male a Simone, con il tuo modo di guidare hai scelto di mettere in pericolo qualcuno. Migliora la tua guida, o farai del male a qualcun altro».

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