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Crociera: di ritorno dalle Isole del sole (con le scimmie di Gibilterra, Gaudì a Barcellona e i vini della Provenza) - Su Costa Magica

Sono tornati a mezzogiorno di sabato 28, a Casale gli ottanta partecipanti a “Le Isole del Sole”, crociera proposta dalla Stat con molte sinergie con la crociera ufficiale del Monferrato a San Pietroburgo (maggio 2016). Lo sbarco era stato prioritario a Savona. Erano a bordo di “Costa Magica”, bella nave con 1.358 cabine totali, di cui ben 464 con balcone privato e 58 suite, tutte con balcone privato. Inoltre offre 4 ristoranti, 11 bar, 4 piscine di cui una con copertura semovente e un toboga, 6 vasche idromassaggio, percorso jogging esterno, centro benessere, il Teatro Urbino... Gemella è la Costa Fortuna con la quale (illuminatissima) ci specchiamo alla partenza dal Pala Costa di Savona. Il comandante è Giovanni Cosini, commissario capo il balzolese (‘casa della lapide’) - casalese Andrea Imarisio (44 anni, 840 sottoposti...), guest relation manager Alexandre Mariano Santos (detto Alex). Perfetta maitre in sala, vittima dei nostri 'Tanti auguri', Julie de Aquino. Per loro gli scali: Tolone con la Provenza (imparare l’accoglienza...); poi Malaga, la costa del Sol, confine e Rocca di Gibilterra e le sue scimmie “storiche”; Madeira (alla chiesa di Monte di Funchal dono del libro del casalese Roberto Coaloa su Carlo I); le Canarie (Tenerife e Lanzarote, il top, ve lo avevamo promesso in sede di promozione), infine Barcellona con due chicche di Gaudi. Poi la vita di bordo (caccia al tesoro, organizzata alla grande, balli e ballo, nel senso del mare, Golfo del Leone... Grandi spettacoli a teatro). Il tutto con l’assistenza professionale di tre belle ed eleganti ragazze Stat Casale-Vercelli: Simona Piccioni Pia, Samantha Badino, Elide Marcantoni. Scendendo nei particolari il 17 novembre partenza da piazzale Pia a Casale in due bus a Savona, ulteriore saluto al Pala Costa del boss Stat Paolo Pia. A Tolone, in Provenza come Cella Monte... Imbarco sulla Magica e primo sbarco nel sole a Tolone, a fianco del porto militare; chi non va in escursione assiste alla partenza della portaerei Charles De Gaulle verso la Siria; venti di guerra. Un porto storico con ricordi napoleonici e più vicino a noi l'autoaffondamento della flotta francese il 27 novembre 1942 su ordine dell'Ammiragliato di Vichy al fine di evitare la cattura della medesima da parte della Germania nazista. Alle spalle la città vecchia con le sue strade strette, piccole piazze all' ombra dei platanii, tante fontane, i resti delle fortificazioni del re Sole. Il nostro gruppo raggiunge Le Castellet, un borgo che potrebbe essere Rosignano o Cella Monte (ne conviene Montafia Junior, eufemismo vista la stazza), solo che ha conservato le porte ed è arricchito dai negozi sempre aperti dove ti confezionano già i pacchi natalizi. Come portafortuna brilla una rumorosa cicala. Son ben segnalati i punti panoramici. Su tutto profumo di lavanda. La chiesa al centro è del Salvatore della Trasfigurazione costruita nel 1030. L’immaginetta (mistà) all’entrata raccoglie una preghiera sulla pace dettata dal cardinal Martini da Gerusalemme (quanto mai attuale). In finale tutti a Bandol (dipartimento del Varo della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra) passeggiata tra ulivi e vigneti e in una grande cantina (Domaine Souviou, Le Beausset) degustazione guidata di vino e olio. Di pregio la Bottega del vino con molti prodotti (non mancano i libri). Le scimmie immortali di Gibilterra Successivo sbarco a Malaga, il mio bus parla tutto casalese (in 44, da non perdere, li pre- fotografiamo subito), Marbeilla, mare, confine Spagna-Inghilterra perchè entriamo (con controlli) a Gibilterra, importante colonia di sua Maestà britannica. Una curiosità siam fermi al rosso per far passare un aereo, si, perchè la strada passa sull’aeroporto e i velivoli hanno la precedenza. Come se si fermasse la circolazione a San Germano quando decollano i nostri parà, o come lo chiamo io, il 'sei posti', parte per qualche raid storico. Bene siamo a Gibilterra, un po’ di tempo a Main Street la via principale, poi via su due veloci, molto veloci, pulmini alla rocca con entrata alle grotte di St. Michaels con differenti formazioni di stallattiti e stalagmiti. Stop ai punti panoramici con le targhe della visita della regina Elisabetta. Giornata limpida si vede la costa africana a 14 km. Nessuna visita di Gibilterra può considerarsi conclusa senza aver incontrato i residenti più famosi: le scimmie Barbary al Moorish Castle una fortezza costruita nel 1333. Faccio foto con attenzione (le scimmie han mano lunga, ma sono super protette per leggenda locale). Madeira, Monte, l'ultimo imperatore e Coaloa Navigazione (ma non si sta mai fermi ugualmente grazie alle nostre sisters), Atlantico (capriccioso) e sbarco a Funchal, Madeira, Portogallo. Vento soprattutto alla prima tappa, una grande statua del Cristo Re alla fine di Ponta do Garajau, che ci permette il panorama su tutta l’isola. Poi a caccia di artigianato locale (a base di vimini) e via sulla funivia che vola in 7 minuti con splendidi scorci sulla baia di Funchal e sul Fiume di João Gomes, luogo di rara ed esotica bellezza grazie anche alla rigogliosa foresta di Laurissilva. Scalinata, tappa, attraverso la Rampa da Sacristia, alla chiesa di Nostra Signora (Nossa Senhora) di Monte, da cui parte chi vuol scendere con i famosi cestinos. In chiesa rendiamo omaggio alla tomba di Carlo I, l’ultimo imperatore d’Austria e lasciamo il libro appena edito (su Carlo I appunto) del casalese Coaloa per il parroco don Giselo Andrade. In ritorno in nave ci accoglie uno splendido arcobaleno (che la signora Olga posterà subito in facebook), una gara di vele e un vecchio galeone. Tenerife, Orotava, le case dei balconi Bella sorpresa il giorno successivo (attracco a Tenerife, Canarie, Spagna). La nostra guida ci conduce in alto sulla valle dell’Orotava, si ammira la vegetazione rigogliosa del nord dell’isola e l’oceano. Poi piano piano (siamo in salita) passeggiando per il centro dell’omonima cittadina (foto di gruppo davanti al Municipio, dove è già allestito il presepe) arriviamo alla celebre Casa de los Balcones, tipico esempio di nobile dimora canaria, con lunghi balconi in legno di pino (e nel patio assaggi di ogni tipo a Samantha piace la marmellata di fichi d’India). Scendendo troviamo altri edifici antichi (nomi italiani come casa Lercato-Giustiniani "d’equilibrada composition") e entriamo in varie chiese tra cui la Virgin Immaculada de la medalia milagrosa, ben addobbata. Chiudiamo la nostra escursione con la visita a Pueblochico, un parco tematico immerso nella natura, con sullo sfondo il maestoso vulcano Teide. Passeggiando tra i viali (ombrello aperto, ombrello chiuso) ecco le attrazioni di un vero e proprio museo all’aria aperta, che ospita le riproduzioni in scala ridotta dei paesaggi e degli edifici più emblematici dell’arcipelago delle Canarie (ci colpisce l’aeroporto, compresi i richiami della torre di controllo...). Guida e autista premiano l’attento gruppo con un surplus fino alle piscine Martianez create da Cesar Manrique a Puerto de La Cruz. Bel recupero ma grandi alberghi attorno tipo Rimini. INFO. CASA DE LOS BALCONES Indirizzo: C / San Francisco, 3, 38300 La Orotava, Tenerife, Spagna. Numero di telefono: 607331365. E mail info@casa-balcones.com PUEBLOCICO: Camino Cruz de Los Martillos 62, 38300 La Orotava, Tenerife, Spagna Numero di telefono: +34 922334060 Lanzarote e il genio di Manrique Manrique era nato nel 1919 ad Arrecife, capitale dell’isola di Lanzarote dove sbarchiamo martedì 24 e dove tutto parla del suo genio di architetto e amante della natura. Al centro il Parco Nazionale del Timanfaya, caratterizzato da un’impressionante mare di lava di 52 km quadrati. Per un gruppo partenza (nel Parco) a dorso di un dromedario, poi a “El Islote de Hilario” (esperimenti geotermici), Jameos del Agua un sistema di grotte sotterranee trasformato dal grande artista in un’opera d’arte unica nel suo genere e al Mirador del Rio dal quale si vede l’Africa. Altri con chi scrive sono a Teguise alla Fondazione Manrique casa natale dell’artista (e morto al vicino primo incrocio nel 1992 per uno scontro d’auto, grande perdita). Casa magica, ad ogni passo anche il cronista smagato rimane a bocca aperta. E’ stata creata su una colata lavica del 1730 (e le finestre con delle vetrate enormi ti catapultano con lo sguardo fuori su questi paesaggi lunari, unici, dove il tempo per noi si ferma) e su cinque bolle naturali (cavità create dai gas intrappolati durante le eruzioni). Nelle bolle si scende per scalette nella lava. Contrasto bianco-nero unico. In alto grandi saloni per le opere d’arte di Manrique e dei suoi amici (nomi come Picasso e Mirò e Tapie). Ci soffermiamo a lungo al book-shop; non hanno cravatte e cappellini... Quindi visitiamo il vicino giardino dei Cactus, anche questo by Manrique, anfiteatro con migliaia di specie ben illustrate e salita fino al mulino che ha dietro il mare. Usciamo con in testa la citazione del poeta Rafael Alberti stampata su vetro: "A Manrique, pastor de vientos y volcanes..." Terza tappa lanzarotiana: il Museo agricolo del patio, con altro giardino (e degustazioni). Un info: Fondazione Manrique, Taro de Tahiche, 35507 Costa Teguise, Lanzarote, Spagna. Tutto Gaudi Due giorni di navigazione e siamo a Barcellona. Prima chicche per il gruppo principale (con buona guida) la visita esterna e soprattutto interna della Sagrada Familia, capolavoro del celebre architetto catalano Antoni Gaudì, conosciuto in tutto il mondo, poi sempre di Gaudì casa Batllo la cui facciata rimanda al mito di San Giorgio e il drago. Tutti salgono (lo dico per la prossima: c’è l’ascensore) fino al tetto terrazzo a scaglie colorate. Splendido il gioco di colori degli azulejos. Bene, usciamo infin da Barcellona con i gabbiani che vengono a salutarti fin sul terrazzo della cabina e noi salutiamo alla sera i nostri meravigliosi crocieristi con una grande torta e champagne; anche il mare ci saluta con qualche colpo... Alla prossima... A BORDO Tra gli eventi collaterali (invidiati dagli altri gruppi) i "tanti auguri" a bordo con coretto staff Sta più giornalista e assisente maitre Julia De Aquino (il primo maitre è Antonello Teoli). Eccoli giorno per giorno. Compleanni: 19.11. Eugenio Buttiero da Casale Oltreponte Anniversari: Piero Montafia e Giuseppina Marro 10 anni matrimonio. 20.11. Anniversario: Rodolfo Braggion e Ines Pesce (50 anni). Compleanno: Giovanni Demichelis da Vercelli. 21.11. Anniversario: Felice Raimondo e Luigina Brusasco da Cuccaro (50 anni). Compleanno: Secondo Riboni da Frassineto e Luigi Angelino da Casale (con un tanti auguri dal tenore trinese Pier Carlo Tomasino). 22.11. Anniversari Betton Bruno e Ruggiero Maria Luisa da Valenza (40 anni) e Celeste Canepa ed Eugenio Porrati Palmina, di Cuccaro (45 anni). 23.11. Anniversari: Mario Marzolla ed Eliliana Falzone da Oltreponte di Casale (50 anni). Compleanni: Carolina Montafia da Rosignano ed Elide Marcantoni da Vercelli. 24.11. Compleanno: Rota Vezzoli da S. Marzano Oliveto. 25.11. Compleanni: Alberto Debernardi da Casale Popolo e Iolanda Proli da Vercelli. 26.11. Compleanno Teresa Sbiglio, Valenza. TORNEO DI CARTE: 1 classificat:i Celeste Canepa e Carlo Felice Lupo seguiti da Carlo Bardone e Rita Vezzoli, Erminio Ototne e Anna Maria Bortolotto. GARA DI BALLO: Primi Nelly Sanguinetti e Giovanni Ubertazzi seguiti da Carla Abrate e Erminio Ottone e da Piera Casadei e Secondo Riboni CACCIA AL TESORO: Al primo posto il quintetto composto da Franca Omegna, Giovanni Demichelis, Franca Orsini, Feliciana Ferraris e Enedina Brotto. Grande successo è stata animata tutta la nave, complimenti a Samantha. Lo staff è anche stato ricevuto dal comandante Giovanni Corsini affiancato dal primo commissario Andrea Imarisio, e dal guest relation manager Alexandre Mariano Santos. Sottolineato il grande legame con la Costa che dura da tredici anni con reciproca soddisfazione. Altro dono per i crocieristi sul pullman del ritorno: una stampa realizzata dall'artista casalese Laura Rossi in tiratura limitata, apposta per l'evento: tre piccole lastre per tre particolari di capolavori di Gaudi a Barcellona. La prima copia era stata donata a bordo al comandante Cosini. Si inizia una simpatica tradizione (l'altro anno toccò a Corfù) dopo i piatti d'autore. Fotogallery allegata. La foto di copertina è scattata a Gibilterra (f. Angelino)

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Marco Imarisio

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